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Megxit: così passerà alla storia la pugnalata al cuore della monarchia. E, in ossequio all’epica shakespeariana tanto cara ai britannici, il colpo nel petto dell’anziana regina madre è stato scagliato dal nipote prediletto traviato dalla moglie, novella lady Macbeth.
La notizia, come tutte quelle più attese, è arrivata come un fulmine nel nebuloso cielo londinese: il duca del Sussex e sesto in linea di successione al trono, Harry, e la moglie Meghan Markle hanno deciso di «fare un passo indietro come membri “senior” della Royal Family e lavorare per diventare finanziariamente indipendenti», dividendo il loro tempo «fra il Regno Unito e il Nord America». L’annuncio ha terremotato le stanze austere di Buckingham Palace, completamente all’oscuro dell’iniziativa dei duchi dei Sussex comunicata al mondo con il meno monarchico degli strumenti: Instagram.
L’effetto è stato quello di un fiammifero nel pagliaio. La regina Elisabetta II, 93 anni e già provata dallo scandalo del figlio Andrew di York implicato nel caso Weinstein, è stata descritta come «profondamente turbata». Il padre Charles e il fratello William, «debordanti di rabbia». Unica nota di colore, i meme col sogghigno di Kate Middleton, che non ha mai amato la cognata. All’esterno, la famiglia reale ha rilasciato solo uno stringatissimo comunicato nel quale parla di «discussioni col Duca e la Duchessa di Sussex in una fase iniziale», perchè «queste sono questioni complicate e richiedono tempo per essere elaborate». Fuor di metafora, lasciare la famiglia reale è quasi più difficile che entrare a farne parte.
Il nodo principale, superata la vergogna, rimane quello economico: Harry e Meghan vorrebbero tenere come seconda casa il Cottage donato loro dalla regina e ristrutturato con 3 milioni di sterline dei contribuenti e continuare a venire protetti da Scotland Yard, ma anche sfruttare autonomamente il marchio dei Duchi di Sussex, usandolo in modo libero per comparsate televisive, libri e merchandise. Roba da far accapponare la pelle a ogni suddito britannico, oltre che alla Corona. «La regina spogli i due ingrati dei loro titoli e gli faccia pagare l’affitto», ha tuonato dalle pagine del Daily Mail Piers Morgan, mentre già il museo delle cere Madame Tussauds ha allontanato le statue dei duchi dalla stanza dedicata ai regnanti.
Addirittura più che con la Brexit, tutti si chiedono cosa succederà: la monarchia inglese è uno di quei miracoli fragili quanto amati, offre al popolo infiniti argomenti di conversazione ed è il volto rassicurante di un’istituzione che garantisce decoro pubblico e solleva da quel capriccio che è la democrazia. I tabloid inglesi, storicamente sostenitori della “Firm”, si sono stretti a difesa della loro prima ragione di sostentamento e da quarantotto ore lanciano un solo titolo che centra il cuore di tanto astio nei confronti di Meghan: «La Regina non meritava questo». Del resto, da Orgoglio e pregiudizio a Downtown Abbey, niente piace ai britannici quanto il family drama con venature classiste.
Da un lato c’è il principe Harry, amato da tutti come il figlio più piccolo e scapestrato, nipote preferito della severa Elisabetta II e cresciuto col trauma della morte prematura della madre Diana, spaesato e sempre sul filo del politicamente scorretto. Suo fratello William era il suo migliore amico e per mesi, dopo il matrimonio con Kate, si era vagheggiato di un amore non corrisposto proprio di Harry nei confronti della cognata. Tra lui e la famiglia reale, però, si è intromessa la borghese Meghan Markle. Attrice americana di serie televisive, afroamericana, divorziata, vegana a giorni alterni, appassionata di yoga e autoproclamata femminista: tutto il contrario di Kate e moderna Wally Simpson ( che fece perdere la testa e abdicare Edoardo VIII). Lei ha turbato gli equilibri di Buckingham Palace e rubato il cuore del principe Harry ( che si lasciò sfuggire un «Quello che Meghan vuole, Meghan ha» ), poi l’ha sposato a tempo di record nonostante le perplessità proprio di William, e ora lo ha estraniato da tutta la famiglia. E’ durata meno di un anno e mezzo e un figlio, infatti, la luna di miele piena di intoppi tra Meghan e la monarchia britannica. Nel Regno Unito nessuno ha dubbi: Harry, di carattere debole, è stato traviato dalla moglie arrivista, che vuole i lussi della vita reale ma non gli oneri che comporta far parte della nobiltà più blasonata del mondo. L’addio fuori da ogni protocollo, infatti, è stato descritto come il prodotto dell’egocentrismo di Meghan, frustrata dalla rigida etichetta di corte e desiderosa di riappropriarsi della scena pubblica fuori dagli schemi del silenzio imposti ai rampolli Windsor. In molti, tuttavia, sono pronti a scommettere che il principe non reggerà per molto la fuga in un paese straniero e l’alienazione dalla famiglia che lo ha protetto per anni, oltre che dai lussi nei quali è cresciuto.
Dall’altro lato, invece, c’è la Regina Elisabetta. Sul trono della più antica monarchia del mondo da oltre settant’anni, ha guidato con piglio austero la famiglia e la Gran Bretagna attraverso gli anni della recessione, un paio di guerre, l’annus horribilis 1992 del divorzio di Carlo e della morte di Lady D e ora sta accompagnando il Paese fuori dalla Brexit, proprio mentre viene tradita proprio da chi le era più vicino. «Gli abbiamo dato tutto, il matrimonio che voleva, la libertà, la casa separata. E ancora non gli è bastato», dicono siano state le sue parole. A ferirla è stata non tanto e non solo la decisione, che pure pareva nell’aria dopo le sei settimane dei Sussex in Canada e la mancata partecipazione al Natale tradizionale in famiglia, quanto il fatto di non essere stata avvertita.
Ora la sensazione ( e la speranza di tutti quelli che adorano il pettegolezzo) è che la faida sia solo all’inizio. Ma anche che Meghan si sia scelta la regina sbagliata a cui dare battaglia.