Manifestazione a Latina contro il caporalato organizzata dalla Cgil con le associazioni della società civile, a pochi giorni di distanza dalla morte di Satnam Singh, per cui è stato arrestato il datore di lavoro dell’azienda dove il bracciante era impiegato, Antonello Lovato. Alla manifestazione hanno aderito anche diverse forze politiche, tra cui il Partito Democratico con una delegazione e il Movimento 5Stelle, con il leader Giuseppe Conte. 

Il segretario della Cgil Maurizio Landini non ha usato mezzi termini, come è nel suo stile, durante il suo intervento: «Uno dei problemi che abbiamo nel Paese si chiama Bossi-Fini: una legge assurda che va cancellata. È sotto gli occhi di tutti come si gestiscono i flussi, solo a una parte di quelli che vengono qui chiamati a lavorare viene dato il permesso di soggiorno. I dati lo dicono chiaro, solo al 20% viene dato il permesso di soggiorno. Significa che la Bossi-Fini è una legge che crea clandestini». 

Maurizio Landini ha parlato di 3 milioni di «persone costrette a lavorare in nero in Italia. C’è bisogno di dire con chiarezza che siamo di fronte a un sistema, non solo il caporalato, è un brutto modo di fare impresa. È ora di dire basta, è ora che i governi, le istituzioni a ogni livello, tutti smettano di fare gli struzzi, si agisca per cancellare quelle leggi balorde che in questi anni hanno favorito questo sistema. Stiamo discutendo di tutti i settori e di tutto il Paese, non solo dell’agricoltura».

A proposito dell’annuncio del governo di voler assumere 1500 ispettori del lavoro il segretario della Cgil ha detto: «Sono anni che girano questi numeri. Il problema è anche che il numero degli ispettori è bassissimo, perché hanno tagliato, e c’è una responsabilità se non aumenti gli ispettori e tagli anche sulle forze dell’ordine, se poi sei il governo che fai i condoni fiscali, e permetti l’evasione fiscale e contributiva, è chiaro che stai dando un messaggio che ognuno può continuare a fare quello che gli pare. Abbiamo una quantità di ispettori che possono controllare un’azienda ogni 16 anni, è chiaro che c’è bisogno di un cambiamento».

Anche per Giuseppe Conte c’è bisogno di tanti nuovi ispettori: «Dobbiamo estirpare la piaga del caporalato. Mi chiedo: sono stati stanziati 200 milioni nel Pnrr per rimuovere tutti gli insediamenti abusivi nei campi, ma non è stato fatto ancora nulla, eppure è passato ormai del tempo». Il leader del Movimento 5 Stelle ha ribadito: «Proponiamo l’istituzione dell’omicidio sul lavoro. Il caso di Satnam Singh è emblematico delle responsabilità di un datore di lavoro che lo ha lasciato morire. L’introduzione di questo nuovo reato non è più rinviabile».

Su questo argomento ieri era intervenuto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ospite a SkyTg24:  «Se il reato di omicidio sul lavoro non sarebbe un deterrente forte al caporalato? Se necessario possiamo anche introdurlo, il problema però non viene risolto dall’asprezza delle pene in quanto tale perché il loro effetto deterrente esiste ma è molto inferiore. Quello che dobbiamo fare – secondo Nordio – non è reprimere ma prevenire, ed è in questo senso che stiamo andando avanti con velocità. Bisogna assumere più ispettori e aumentare i controlli. Semmai bisogna aumentare la responsabilità amministrativa delle aziende così da colpirle realmente nel portafoglio rendendole più sensibili».