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Certo, la magistratura guadagna spazio, si allarga. Lo fa perché la politica è in ritirata, perché i partiti sono dei fantasmi ed esprimono una classe dirigente modesta, spesso disonesta. Ma per piacere, non facciamo paragoni con Tangentopoli e Mani pulite».Massimo Cacciari è uno dei padri del Pd e non ha problemi a dichiarare che il suo voto, oggi, «andrebbe ancora a Renzi». Ma ha unidea molto critica della forza che la politica è oggi in grado di esprimere. E quando dice che «non cè paragone» con la Prima Repubblica, vuol dire che quello sgretolatosi nel 1993, per quanto corrotto, era un sistema infinitamente più solido e credibile dellattuale. «Erano grandi partiti di massa che, Pci compreso, avevano governato lItalia, e che entrarono in una crisi epocale, di cui Tangentopoli fu una configurazione interna e abbastanza anomala. Adesso non ci sono i partiti, non cè quella opinione pubblica, non esiste quella passione civile», dice il filosofo. E perciò gli fa «venire da ridere» la suggestione del ritorno di Mani pulite evocata in queste ore per lelezione di Davigo allAnm, quella probabile di Francesco Greco alla Procura di Milano e le competenze attribuite a Paolo Ielo dal Procuratore di Roma.Eppure è indiscutibile che le toghe siano tornate a occupare il centro della scena, professor Cacciari.È una legge di natura: se uno spazio si svuota qualcosaltro lo riempie. Cosaltro dovrebbe fare, la magistratura, davanti a una situazione politica come lattuale, al permanere di molti nodi strutturali nel Paese e davanti a tutti questi scandali e scandaletti?Lei dice che il Paese è prigioniero degli stessi nodi da venticinque anni: questo governo però rivendica di aver fatto molto.Be rispetto al ventennio che lo ha preceduto non cè dubbio che qualcosa sia stato fatto, ma vediamo cosa: sarà meglio dellassoluta inefficienza, daccordo, ma se andiamo a vedere la riforma costituzionale è abborracciata da far spavento. Meglio del bicameralismo perfetto ma qualcosa di più decente si poteva pretendere.Ma uninversione di tendenza rispetto ai governi precedenti la vede o no?Riforme come il jobs act sono ancora lontane da quelle di cui il Paese avrebbe bisogno. Certo, non può essere solo colpa del governo. Ma è anche vero che la narrazione di Renzi non basta a cambiare luomore della gente. In questa condizione di incompiutezza la magistratura interviene, ovvio. Non può farlo con iniziative in materie economiche e mette mano a quello che rientra nel suo ambito di competenza. Alle intercettazioni, per esempio.Ecco, possibile che la riforma delle intercettazioni debba farla il Csm?Possibilissimo: la magistratura si allarga così come lo fanno altri poteri, altre burocrazie dello Stato.Daltronde Renzi non poteva riformare le intercettazioni dopo che era stata intercettata Guidi.Lo credo bene, no che non poteva. Prima che deflagrasse linchiesta di Potenza però, Renzi avrebbe potuto fare una legge sul conflitto di interessi, e non lha fatta.È sospetta liniziativa dei pm lucani alla vigilia del referendum?Mah, non credo ai complotti,. Tutto può essere, ma il conflitto dinteressi era palese: unindustriale in rapporti, del tutto leciti, con un certo cartello, che diventa ministro delle Attività produttive: incredibile. Non è che se hai bisogno di ristrutturare il servizio informatico di Palazzo Chigi, tu, presidente del Consiglio, puoi chiamare lamico che ha la società di informatica.La ministra tecnica le fa rimpiangere i politici di professione?Ma le sembra ragionevole scegliere per quel ministero lì una figura come la Guidi? È una stupidaggine, che deriva dal vizio di credersi onnipotenti., Un vizio, questo sì, molto vecchio della politica italiana.I partiti svuotati pescano dove possono.Sì appunto, e si scopre laltra faccia della medaglia: quella del magistrato a cui viene affidato lo strategico ruolo dellAnticorruzione, dellassessore alla Legalità chiamato dal sindaco di Roma, con successivo inevitabile commissariamento... finisce insomma che è la politica stessa a cooptare magistrati o figure analoghe a quella del magistrato.Detto questo, professor Cacciari, anche la magistratura appare divisa come non lo era mai stata. E alcuni giudici, per esempio Carlo Nordio che sta a Venezia come lei, chiedono una svolta radicale.Credo che siano molti i magistrati ad avere un atteggiamento critico verso il loro mondo. Con Nordio siamo molto amici da tanti anni, ha tentato come altri di avviare processi di riforma. Nordio sa bene per esempio che sulle intercettazioni si compiono troppi abusi, che vederle pubblicate è una cosa intollerabile.Però anche al Csm restano i vecchi nodi, a cominciare delleccessivo peso delle correnti.Le tensioni registrate con la politica nel ventennio precedente hanno impedito che il dibattito interno alle toghe desse risultati concreti. Una parte della politica si è messa in netta contrapposizione alla magistratura, con un premier implicato in vicende giudiziarie di ogni tipo. Questo ha compattato il mondo delle toghe ma anche inibito la loro spinta autoriformatrice.Berlusconi però ora è defilato.E infatti adesso tra i giudici si levano più voci autocritiche, ma siamo ancora lontanissimi da come questo dibattito dovrebbe essere.Cosa dovrebbe cambiare nel potere giudiziario?Si dovrebbe aprire un dibattito interno alla magistratura sul proprio ruolo sociale. Tra i giudici dovrebbe diffondersi una nuova sensibilità sugli effetti economici e politici delle loro iniziative. Unattenzione che ora scarseggia.Le toghe divise fanno il vecchio mastino Davigo capo dellAnm e mandano avanti lui: è questa la logica?Questa è più una dietrologia. È vero però che Davigo è una persona che ha la sua storia e non rappresenta certo un segno di cambiamento.Ma per i magistrati è meglio guadagnare tempo in attesa che il dibattito interno arrivi a un esito.Senza dubbio, meglio guadagnare tempo, ma anche perché tra le varie riforme di cui ha parlato Renzi sul fronte giustizia non si è andati molto oltre annunci e facezie come quelle sulle ferie. Perciò i magistrati stanno ancora in trincea e cercano di capire dove va il vento.