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I dati dell’epidemia migliorano, «ma non dobbiamo assolutamente rallentare le misure e rilassarci. Il sovraccarico è ancora alto in moltissime regioni». Lo ha detto il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel punto stampa al ministero sul Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia. «La curva si appiattisce ma è ancora molto significativa - ha ribadito - e se non decresce molto rapidamente diventa un fattore critico. Bisogna continuare a ridurre drasticamente le interazioni fisiche e le occasioni di aggregazione». «Questo impianto che il nostro Paese sta adottando con il contributo delle regioni, dello Stato, di tutti gli organi che rappresentiamo, il commissario straordinario, il Cts, sta mostrando che è in grado di modellare la curva e rispondere con flessibilità da parte del servizio sanitario nazionale, e questo è figlio di un investimento, di una programmazione, di un impegno enorme», ha spiegato il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. «Quasi tutte le regioni hanno messo in campo delle risorse tali per cui oggi possiamo vedere una decrescita della probabilità di completa saturazione delle terapie intensive. È un segnale molto positivo, riguarda la capacità di risposta del nostro Paese», ha aggiunto. «La curva ricoveri comincia ad andare verso l’appiattimento - ha spiegato. È un dato importante, abbiamo sempre detto che il primo segnale di inversione è l’Rt, poi i casi sintomatici, il terzo segnale è l’occupazione dei posti letto e purtroppo l’ultimo è quello dei decessi, ancora molto elevato. Anche rispetto ai segnali di saturazione la curva si sta appiattendo». «La curva sta decrescendo - ha aggiunto - sia per i casi sintomatici che per i casi positivi in genere. Ma la situazione è un pò a metà. Ci sono delle Regioni dove negli ultimi 15 giorni c’è una decrescita, e alcune che invece mostrano una crescita. Abbiamo ancora un’incidenza piuttosto elevata, 321 casi per 100mila nei 7 giorni». «Io credo che dovremo immaginare un Natale che ha una sua unicità. Dove gli affetti, le aggregazioni, la condivisione, dovremo viverle in una dimensione Covid. Ora è tempo di abbassare la curva, con questi numeri è molto difficile immaginare qualsiasi tipo di spostamento di massa o forme di aggregazione o raduni», ha spiegato. «L’incidenza è ancora molto elevata e diffusa in tutto il Paese. Credo che le prossime settimane saranno molto critiche rispetto alla nostra capacità di rispettare i distanziamenti ed evitare le aggregazioni. Se non lo facciamo il rischio è che questi numeri che deflettono ripartano», ha aggiunto. «L’errore peggiore che possiamo fare in questa fase è quello di rilassarci, se allentiamo l’attenzione in una o due settimane la curva riparte».