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LaPresse
Brusco risveglio per Brescia che questa mattina si è ritrovata deturpata da svastiche nere, disegnate a bomboletta tra la notte di martedì 17 e mercoledì 18 dicembre, nei luoghi dove il 28 maggio 1974 il vile attentato neofascista attribuito a Ordine Nuovo uccise 8 persone e ne ferì 102. Le svastiche sono comparse sul basamento del Monumento ai caduti delle Dieci giornate di Brescia, a pochi metri dalla stele commemorativa della strage, in due punti in via Trieste, tre sopra il fontanone all’incrocio con via Gabriele Rosa e altre quattro sul muro perimetrale del Liceo Veronica Gambara. Non è seguita alcuna rivendicazione.
La manifestazione neofascista
Lo sfregio è stato compiuto pochi giorni dopo la manifestazione neofascista che si è svolta venerdì 13 dicembre “contro il degrado e la criminalità” organizzata da un coordinamento composto una decina di realtà neofasciste e autonomiste. Dal parco Gallo hanno sfilato fino alla stazione ferroviaria, sventolando il tricolore in un lugubre corteo di circa quattrocento persone al grido di «Brescia è nostra e ci appartiene».
Corteo andato in scena in assenza di contromanifestazioni, sarebbe passato in sordina se non fosse stato per un video, che dall’alto riprende parte della tetra processione e ha innescato il dibattito e lo sdegno. Definito dal sindaco Laura Castelletti come «un episodio grave in una città medaglia d’argento alla resistenza, che ancora ha impressa la ferita dalla strage neofascista di piazza Loggia». I manifestanti hanno utilizzato il logo del Comune ponendolo sui loro striscioni, atto per il quale il Sindaco ha annunciato di aver chiesto l’intervento della civica avvocatura. Immediato anche il commento del senatore Bazoli, figlio di Giulietta Banzi, tra le vittime della strage, che nell’aula di Palazzo Madama ha parlato di «una vera e propria provocazione per la città». È la prima volta dal giorno della strage che simili organizzazioni si permettono di riaffacciarsi pubblicamente in una città che porta ancora i segni dell’attività stragista neofascista.
Politica e cittadinanza rispondono
Non è mancata la risposta da parte della cittadinanza e della politica. Subito si sono mosse organizzando la manifestazione “Brescia antifascista e democratica”, convocata per venerdì 20 dicembre alle 17:30, a cui hanno già aderito più di ottanta realtà, tra associazioni, sindacati e partiti, e che vedrà la partecipazione del Sindaco e di altre cariche istituzionali.
Appello alla partecipazione rilanciato, tramite i propri canali social, anche dall’ex sindaco ora vicepresidente del Consiglio Regionale della Lombardia Emilio Del Bono che ha dichiarato: «C’è chi, anche questa volta tenderà a sminuire e banalizzare questi gesti, ma credo che non lo possano fare. Non possiamo verso le future generazioni e per la piegatura che stiamo vivendo di stanchezza della nostra democrazia. Non possiamo fingere che la svastica nazista ha rappresentato una dittatura che ha spento la luce di umanità per due decenni nel cuore della nostra Europa. È l’emblema delle invasioni che hanno provocato la seconda guerra mondiale. È il simbolo del genocidio, delle camere a gas, dei campi di concentramento, della notte della ragione. È uno dei simboli del male nella storia. A Brescia questo non lo possiamo permettere. La sfida provocatoria si sta pericolosamente alzando e noi, con gli strumenti che abbiamo a disposizione nella difesa del nostro sistema democratico, dobbiamo rispondere in modo netto, fermo, unanime. Lo chiede la nostra coscienza che bussa alle porte del nostro disincanto e delle nostre passioni ormai troppo fredde».