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L'incontro con Roberto Fico è stato «positivo», perché anziché i nomi il discoro si è concentrato sui contenuti. Perché prima di pensare a chi dovrà guidare il governo occorre un accordo scritto e con tempi certi su quale sia l'agenda fino al 2023. A dirlo è Maria Elena Boschi in un'intervista a "La Stampa". Italia Viva preferirebbe «un governo politico ma, come detto al presidente della Repubblica, siamo disponibili anche per un governo istituzionale». Le elezioni per Boschi sono «un feticcio sventolato da alcuni con la speranza di indurre singoli parlamentari a sostenere un Conte ter ad ogni costo». Secondo l'ex ministro, è riduttivo «che di fronte ai problemi del Paese la discussione giri solo intorno al nome di Conte. Si fa un torto anche a lui: come se fosse solo una sua questione personale restare a palazzo Chigi». Individuato il programma, «vedremo chi è più adatto ad attuarlo. Ammesso che si riescano a creare le condizioni per un governo politico». Italia Viva vorrebbe anche «una sede di confronto in cui l'M5s ci spieghi - sottolinea Boschi - perché ritiene di poter fare a meno di 36 miliardi in sanità e perché il Pd pare essersi arreso su questo. Non devono rispondere a noi, ma agli infermieri, ai medici, ai ricercatori». Fra i punti irrinunciabili del patto di legislatura: superare l'emergenza sanitaria con un piano vaccini serio e più risorse in sanità; riaprire le scuole e le università il prima possibile, in sicurezza; pensare alla crisi economica, facendo ripartire la crescita. Se non si trovasse un accordo sul programma, «sarà il presidente della Repubblica a valutare le alternative. Noi siamo disponibili anche ad un governo istituzionale ancorché come extrema ratio». Boschi non suggerisce nomi tuttavia, aggiunge, «penso che nessuno possa dubitare del valore di una figura come quella di Mario Draghi che rappresenta un orgoglio italiano. Ma i nomi spettano al presidente della Repubblica, non a noi».