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«Voglio fare chiarezza su una questione importante che coinvolge circa 500mila lavoratori: il bonus di 600 euro per i professionisti iscritti alle casse di previdenza privata che l’hanno già percepito a marzo verrà erogato anche per i mesi di aprile e maggio». Il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo prova a calmare gli animi, dopo la protesta degli Enti di previdenza privati che denunciavano la discriminazione ai danni di 2,3 milioni di lavoratori contenuta nel dl Rilancio. Un decreto dal quale non solo era emersa una differenza di trattamento tra commercianti e professionisti (1000 euro contro 600 euro), ma anche l'esclusione dal contributo a fondo perduto. Fino all'allarme lanciato dall'Adepp, l'associazione degli Enti previdenziali privati, che venerdì ha denunciato la presenza, nel dl, di un un articolo che, di fatto, escludeva dalla platea dei beneficiari coloro che hanno già ricevuto il bonus a marzo. Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e Catalfo avevano già tranquillizzato, informalmente, il presidente di Adepp, Alberto Oliveti, assicurando una correzione del tiro in sede di conversione o con un ulteriore decreto legge, per evitare di allungare ulteriormente i tempi. Oggi, dunque, è arrivato il chiarimento del ministro del Lavoro, che ha annunciato un decreto interministeriale. «L'articolo 44 del Decreto Cura Italia conteneva anche le risorse per le indennità di lavoratori stagionali, intermittenti, prestatori d'opera, lavoratori porta a porta che nel Decreto Rilancio sono stati inseriti in un'altra norma (articolo 78) - ha scritto sul suo profilo Facebook -. Nei prossimi giorni emanerò il decreto interministeriale che assegnerà alla casse le risorse necessarie. Stiamo lavorando con impegno per garantire sostegno e tutele alle categorie più colpite dall’emergenza Coronavirus». Nulla, però, viene detto sul contrasto tra gli articoli 78 e 86: mentre il primo rifinanzia la misura di marzo anche per aprile e maggio, l’altro rende l’indennizzo già erogato incompatibile con quello dei mesi successivi. Dal canto suo, il presidente di Cassa Forense, Nunzio Luciano, ha diffuso una nota con la quale ha confermato che «l’erogazione del bonus relativo ai mesi di aprile e maggio 2020 per i professionisti iscritti alle Casse è subordinato all'emanazione di un nuovo Decreto Interministeriale che dovrà stabilire platea dei soggetti interessati, limiti di reddito, modalità di presentazione della domanda e criteri per la graduatoria. C’è, inoltre, da risolvere (auspicabilmente mediante un’errata corrige da pubblicare in Gazzetta Ufficiale) il problema creato da due norme del “Decreto rilancio” che, da una parte (articolo 78), rifinanzia la misura di marzo anche per aprile e maggio e, dall'altra (articolo 86), rende il bonus già erogato incompatibile con quello dei mesi successivi».