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È stata trasferita in una comunità la bambina di 10 anni di Vimercate che i genitori hanno accompagnato al pronto soccorso perché non riuscivano più a controllarne le reazioni sempre più violente. Il caso, sollevato da Qn, è stato confermato dagli psichiatri: la piccola era una consumatrice di cocaina. La storia è emersa dopo il ricovero al pronto soccorso in cui la piccola era arrivata accompagnata da papà e mamma per una grave crisi nervosa.
Secondo quanto potuto accertare dagli assistenti sociali che hanno avvicinato la famiglia, italiana e senza mai aver avuto problemi con droga, la bambina non avrebbe mai subito traumi. Eppure qualcosa che non andava nella bambina c’era, tanto che all’ennesima crisi i genitori hanno chiesto aiuto. E le analisi cliniche non hanno lasciato dubbi. La piccola avrebbe cominciato fumando spinelli per poi passare all’uso sporadico di cocaina che ha lasciato traccia. È stata la stessa bambina che ha spiegato ai medici che l’uso di sostanze lo aveva iniziato per colmare la solitudine imposta dalle assenze dei genitori spesso via per lavoro. Così i soldi della paghetta li ha messi in mano a uno spacciatore senza scrupoli . Gli investigatori sono sulle tracce dello spacciatore.
«Per una bambina di 10 anni assumere cocaina è come far esplodere una bomba nel cervello» ha detto all’Agi Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento Area Dipendenze Asst Santi Paolo e Carlo di Milano. L’esperto ricorda di essersi imbattuto in un bambino di 11 anni che era stato male dopo aver assunto “popper” ( un tipo di droga nello slang inglese, ndr) e «temo che con il tempo questi casi saranno più diffusi».