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Il sospetto attentatore della strage di ieri sera a Bruxelles, Abdesalem L., è morto a causa delle ferite riportate durante la sparatoria di questa mattina con le forze dell'ordine. Lo scrivono i quotidiani belgi. Le Soir e La Libre. Secondo fonti della polizia citate da La Libre altre due persone sarebbero al momento ricercate dalle forze dell'ordine.
Il sospetto attentatore passato da Genova
Il sospetto attentatore, che intorno alle 19 di ieri ha sparato e ucciso con un kalashnikov due tifosi svedesi a Bruxelles, è passato anche da Genova. Lo fa sapere l'europarlamentare della Lega Marco Campomenosi, che in un tweet ha postato l'immagine dell'uomo, presa dal suo profilo Facebook - poi sospeso - con alle spalle il celebre Arco di piazza della Vittoria, il 26 marzo del 2021. Il filmato in cui l'uomo ha dichiarato la propria appartenenza all'Isis è rimasto online per diversi minuti, poi è stato rimosso.
L'uomo era già noto ai servizi di intelligence. Quella a Genova potrebbe essere una delle tappe del transito in Italia dell'uomo: si sta cercando ora di far luce sui motivi e sulla durata della sua permanenza. «Già dal 2016 risultava segnalato (dalla Tunisia?) per radicalizzazione - scrive Campomenosi - Dobbiamo forse fingere di essere sorpresi?».
Parlano i testimoni
«Era al bar a fare colazione, come se nulla fosse». Lo racconta all'AGI uno dei residenti del quartiere di Schaerbeek dove questa mattina è stato neutralizzato l'attentatore, Abdeslam Lassoued, che ieri sera ha ucciso due cittadini svedesi a un paio di chilometri di distanza. «Appena ho visto il video con il suo volto, ho avuto la sensazione di averlo già incontrato da queste parti», ha raccontato un barbiere della zona ora sigillata dalla polizia.
«Ieri notte la polizia lo cercava qui, già alle 2 tutta l'area era piena di agenti», ha aggiunto un altro testimone davanti ai sigilli prima di piazza Euge'ne Verboekhoven, la cosiddetta 'Gabbia dell'orso'. Gli agenti verso mezzanotte avevano fatto una prima perquisizione nella casa dove il 45enne tunisino alloggiava ma di lui non c'era traccia. «La situazione era già difficile ma ora si farà ancora più complicata per tutti noi», rivela preoccupato uno dei residenti. «Non ti puoi mettere a sparare alle persone per strada perché ti è stato rifiutato l'asilo o in nome dell'Islam», aggiunge.