DOPO 35 ANNI LA NAZIONALE TORNA AL “SANTIAGO BERNABEU”, DOVE NEL 1982 CONQUISTÒ ILTITOLO

L’ultima volta che la nazionale italiana ha giocato allo stadio “Santiago Bernabeu” di Madrid è stata un trionfo. Era la finale dei mondiali 1982 e quella squadra guidata da Bearzot, con in campo Zoff, Tardelli, Bruno Conti e Scirea conquistò il titolo di campione battendo la Germania. Emozioni che sono impossibili da cancellare. I tempi sono cambiati, ma l’argomento è sempre lo stesso: i mondiali di calcio. Un obiettivo che nel 2017 è ancora tutto da raggiungere per i ragazzi di Gianpiero Ventura, che questa sera nel prestigioso impianto madrileno si giocheranno il primo posto nel girone, l’unico che dà l’accesso diretto a Russia 2018, contro i padroni di casa. Va subito detto che questa sfida con la Spagna si preannuncia in forte salita: la Roja non solo sembra più forte sul piano tecnico, ma avrà anche l’opportunità di giocare con due risultati su tre a disposizione. E poi c’è la cabala, che non ci è certo favorevole. L’ultimo precedente positivo in terra spagnola risale addirittura al 1949, l’ultima apparizione della nostra nazionale con tanti campioni del Grande Torino in campo prima della tragedia di Superga. L’Italia di Bacigalupo e Valentino Mazzola si impose 1- 3 sulla Spagna con le reti di Lorenzi, Carapellese e Amadei. Impossibile fare paragoni con le nazionali di oggi. Specie quella spagnola è diventata una corazzata, capace di vincere nel 2010 per la prima volta un campionato del mondo, una formazione che fa del possesso palla e del palleggio le sue armi migliori. Anche se la squadra di Lopetegui appare un po’ in fase calante rispetto a quella di qualche anno fa.

PERCHÉ È UNA PARTITA COSÌ IMPORTANTE?

Spagna- Italia è il vero e proprio crocevia del gruppo G di qualificazione ai prossimi mondiali. La situazione in classifica al momento vede proprio le Furie Rosse e gli azzurri al comando con 16 punti. Dietro l’Albania e l’Israele sono a 9, quindi hanno pochissime chance di raggiungere chi gli sta avanti. In Russia andrà direttamente soltanto la prima del gruppo, mentre la seconda dovrà disputare uno spareggio con una delle altre sette migliori seconde. Spagna e Italia, insomma, in questi novanta minuti del Bernabeu si giocano il primato. L’undici di Lopetegui può anche permettersi di pareggiare, ed il per- ché è subito spiegato. La Spagna ha una differenza reti migliore di quella dell’Italia (+ 18 contro + 14) e questo vuol dire che in caso di segno X Morata e compagni conserveranno la leadership. Alla fine delle qualificazioni mancherebbero poi ancora tre partite, ma considerando il valore tecnico degli altri avversari è davvero quasi impossibile aspettarsi dei ribaltoni. Se un successo azzurro spalancherebbe le porte della Russia alla nostra nazionale, un eventuale ko ci rassegnerebbe invece a prepararci in vista dei playoff. Cosa significa? Che alla fine del girone di qualificazione un sorteggio assegnerebbe all’Italia un avversario da battere per entrare nel tabellone principale dei prossimi mondiali. Attualmente le migliori seconde, oltre alla nazionale di Ventura, sono Portogallo, Irlanda del Nord, Svezia, Grecia, Islanda, Slovacchia, Irlanda e Montenegro. Avversari non imbattibili, ma neppure semplici da affrontare. Immaginiamoci un sorteggio poco fortunato: se l’urna assegnasse all’Italia il Por- togallo di Cristiano Ronaldo come avversario – attuale campione d’Europa in carica – il compito degli azzurri diventerebbe maledettamente più complicato. Ma a queste ipotesi non è il caso di pensarci, almeno adesso.

LA FORMAZIONE: VENTURA DEVE CAMBIARE TUTTO

Il ct azzurro Ventura per questa sorta di spareggio per i mondiali non ha ovviamente alcuna intenzione di fare esperimenti e si affiderà al miglior undici possibile. Il piano principale del tecnico era quello di giocare con il 3- 5- 2, puntando molto sull’affiatamento del terzetto composto da Barzagli, Bonucci e Chiellini. Quest’ultimo però si è infortunato nell’allenamento di ieri mattina e la sua sicura assenza obbligherà Ventura a rimescolare probabilmente le carte. Due le opzioni: sostituire Chiellini con Rugani e lasciare il resto della squadra com’era nelle previsioni ( con Conti e Darmian esterni, Verratti in regia affiancato da De Rossi e Montolivo e la coppia d’attacco formata da Immobile e Belotti) oppure schierare un’Italia d’assalto con il 4- 2 4. In questo caso Barzagli e Bonucci sarebbero i centrali davanti a Buffon, con Conti e Darmian arretrati in difesa. In mediana De Rossi e Verratti a fare filtro, lasciando l’iniziativa al quartetto formato da Candreva, Immobile, Belotti e Insigne. Una formazione forse un po’ troppo spregiudicata? Forse sì, ma non dimentichiamoci che l’Italia deve fare risultato a tutti i costi. E l’unico modo che Ventura ha per riuscire a riscrivere la storia, riportando al successo gli azzurri in terra spagnola dopo quasi settant’anni, è quello di impostare una partita su ritmi alti per mettere in crisi il palleggio della squadra di Lopetegui. Serviranno forza, coraggio, fiato. Ingredienti non facili da combinare, specie ad inizio settembre. Ma questo Ventura lo sa già da tempo.