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«Si tornerà a scuola se e quando, sulla base di quanto stabilito dalle autorità sanitarie, le condizioni lo consentiranno». A dirlo, nel corso di un'informativa al Senato, è il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina. L'anno scolastico, dunque, del quale il ministro ha confermato la validità, potrebbe continuare con le sole lezioni a distanza - definite «una scelta obbligata, non abbiamo alternative» -, senza avere certezze sulla ripresa delle attività didattiche. Attualmente non possono accedere agli edifici scolastici 8,3 milioni di ragazzi in Italia, un miliardo e mezzo in tutto il mondo. «Il servizio di istruzione è un servizio pubblico essenziale - ha aggiunto - per questo abbiamo subito sollecitato l'attivazione di forme di didattica a distanza, con l'obiettivo di garantire il diritto allo studio e anche e soprattutto la vicinanza» a studenti e famiglie. «Il governo ha inteso operare scelte ponderate e dolorose, finalizzate a contenere il più possibile» la diffusione del virus sul territorio nazionale, ha spiegato il ministro. [embed]https://www.facebook.com/LuciaAzzolina82/videos/2538127373113139/[/embed] «Una misura altamente significativa è quella che sancisce la conservazione della validità dell'anno scolastico 2019-2020. L'articolo 32 del decreto-legge numero 9 recita: "Qualora le istituzioni scolastiche del sistema nazionale d'istruzione non possono effettuare almeno 200 giorni di lezione, a seguito delle misure di contenimento del Covid-19, l'anno scolastico 2019-2020 conserva comunque validità anche in deroga a quanto stabilito dall'articolo 74 del decreto legislativo 16 aprile 1994, numero 297"». Quanto agli esami di maturità, «il mio orientamento è di proporre una commissione formata da soli membri interni, con presidenti esterni. Da un lato, ciò vale a tutelare gli apprendimenti effettivamente acquisiti. Dall'altro, un presidente esterno si fa garante della regolarità dell'intero percorso d'esame», sottolinea. Azzolina ha ringraziato «le comunità scolastiche di queste aree che, pur nello sconforto per le perdite subite, hanno continuato a reagire. Lì la scuola non solo non si è fermata, ma ha saputo supportare i propri studenti e studentesse anche dal punto di vista emotivo. I ragazzi saranno fieri di voi e ricorderanno tutto questo». Il ministro ha poi annunciato la firma di un decreto ministeriale di ripartizione tra le istituzioni scolastiche delle risorse, per un totale di 43,5 milioni di euro. «Il decreto-legge citato ha previsto, come ripreso in altri passaggi del mio intervento - ha aggiunto - uno specifico stanziamento di euro 85 milioni per l'anno 2020 al fine di consentire alle istituzioni scolastiche di dotarsi immediatamente di tutti gli strumenti utili per l'apprendimento a distanza e agli studenti meno abbienti di poterne fruire».