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È il comunicato del Cnf a indicare i contenuti del colloquio avuto ieri da Mascherin con il presidente Casellati: «In particolare il presidente del Cnf ha voluto condividere con la seconda carica dello Stato l’importanza, per la professione forense, dell’iniziativa legislativa sul riconoscimento del ruolo dell’avvocato in Costituzione, a garanzia del corretto e pieno esercizio del diritto di difesa, e la necessità che il percorso parlamentare sia avviato al più presto. Il presidente Mascherin», prosegue la nota, «ha inoltre consegnato al presidente del Senato il testo della delibera del Cnf sulla proclamazione, per il 2020, dell’“Anno dell’avvocato in pericolo nel mondo”, sottolineando», appunto, «la necessità che istituzioni e opinione pubblica abbiano la piena consapevolezza dell’importanza del ruolo degli avvocati per la tutela dei diritti fondamentali e per il rafforzamento delle democrazie».
Ed è lo stesso Mascherin a dirsi «molto soddisfatto dell’esito dell’incontro con il presidente Casellati, sia per la sua condivisione sulla necessità di dare rilievo al ruolo costituzionale dell’avvocato, sia per la sensibilità dimostrata sul tema degli avvocati minacciati nel mondo e sull’importanza di sensibilizzare su questo l’opinione pubblica e le istituzioni».
Una vicinanza di grande significato. Anche in virtù della delibera, ricordata da Mascherin, con cui il Cnf ha deciso appunto di intitolare il 2020 al dramma degli avvocati attaccati, minacciati, e addirittura uccisi per aver semplicemente svolto la loro funzione. Una scelta dall’enorme valore simbolico e comunicativo che potrà ricevere ulteriore impulso dal sostegno di alte cariche dello Stato, come avvenuto ieri con il presidente del Senato. Così come assume rilievo per l’avvocatura il fatto che, come nota ancora Mascherin, il presidente Casellati «anche da sottosegretario alla Giustizia e da componente del Csm, così come in numerose occasioni pubbliche» abbia «sempre manifestato la sua condivisione e l’importanza di dare rilievo costituzionale all’avvocato e al suo ruolo all’interno della giurisdizione. È per quello», ricorda il presidente del Cnf, «che abbiamo ritenuto di incontrarla».