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Il Consiglio nazionale forense, riunito in seduta amministrativa, nell’ambito delle proprie prerogative di legge, ha deliberato di proclamare l’anno 2020 l’“Anno dell’avvocato in pericolo nel mondo”, riaffermando il proprio impegno nella difesa del libero esercizio della professione di avvocato, e potenziando, anche attraverso la delegazione italiana al Consiglio degli Ordini Forensi d'Europa, iniziative concrete, dagli osservatori internazionali ai processi a carico degli avvocati alle missioni nelle carceri, di concerto con l’Osservatorio Internazionale degli avvocati in pericolo.
La decisione, presa all’unanimità dal plenum del Cnf lo scorso venerdì, è stata determinata dalla situazione in cui, in molti Stati, gli avvocati si trovano, subendo intimidazioni, violenze e ingiuste condanne solo perché “colpevoli” di difendere in autonomia e indipendenza i diritti dei loro assistiti. Il Consiglio nazionale forense rileva, nel testo di delibera, che “è necessario sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica e le istituzioni su tali temi”. La Giornata internazionale dell’avvocato in pericolo, istituita nel 2009 con l’obiettivo di richiamare l’attenzione della società civile e delle istituzioni pubbliche sulle violazioni del diritto alla difesa, si celebra il 24 gennaio e ogni anno evidenzia le situazioni di pericolo nelle varie Nazioni come Iran, Turchia, Filippine, Paesi baschi, Honduras, Cina, Egitto e di nuovo Turchia nel 2019. Il 2020 è dedicato al Pakistan, dove le violenze e le intimidazioni contro gli avvocati sono all’ordine del giorno.
L’obiettivo della Giornata internazionale dell’avvocato in pericolo è di richiamare l’attenzione della società civile e delle autorità pubbliche sulla situazione degli avvocati in un determinato paese, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle minacce cui sono esposti gli avvocati nell’esercizio della loro professione.
E tra i primi ad aderire ala giornata, il ministro delal giustizia, Alfonso Bonafede: «Gli avvocati rappresentano un caposaldo imprescindibile dello stato di diritto», ha dichiarato il guardasigilli. «Ci sono ancora Paesi in cui gli avvocati rischiano la vita per il “servizio” espletato con coraggio e determinazione nella difesa dei diritti: ogni volta che ciò avviene, la democrazia e la libertà di tutti si indeboliscono» . «La comunità internazionale - ha concluso il ministro - ha l’obbligo di impegnarsi per arginare queste situazioni inaccettabili. Il focus per il 2020 è sul Pakistan dove negli ultimi due anni hanno perso la vita oltre 20 avvocati. Tutto il mio apprezzamento va al Consiglio nazionale forense che ha proclamato il 2020 “l’Anno dell’avvocato in pericolo nel mondo”: concordo pienamente sulla necessità di sensibilizzare le istituzioni e tutti i cittadini su un tema così rilevante. L’attenzione della società civile deve rimanere altissima».