L'attacco a Magdeburgo? «Non è la prima volta che accade sotto Natale. Non posso non partire dal dare la mia massima solidarietà all'intero popolo tedesco. È un tema col quale ci confrontiamo da anni. Dobbiamo essere attenti a come gestiamo le nostre politiche anche per come riusciamo a garantire la sicurezza dei nostri cittadini. Quindi, anche questa è una materia che riguarda la questione della sicurezza». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, a margine del vertice Nord-Sud di Saariselkä in Finlandia, commentando l'attentato a un mercatino di Natale di Magdeburgo, in Germania.

Intanto il cancelliere tedesco Olaf Scholz e altri politici visiteranno oggi il luogo del sanguinoso attacco che ha colpito i visitatori di un mercatino di Natale. La polizia ha arrestato un medico saudita di 50 anni che sarebbe responsabile dell’attentato di sabato sera, quando il suv che guidava si è abbattuto ieri sera sulla folla a Magdeburgo.

La polizia non ha ancora stabilito se l'attacco possa essere di matrice islamista o legato a problemi psicologici del guidatore. «I motivi restano misteriosi», ha scritto il settimanale Der Spiegel. L'attacco è avvenuto quasi otto anni dopo che la Germania aveva subito il più mortale attacco jihadista della storia, quando un tunisino aveva guidato un camion attraverso un mercatino di Natale di Berlino, uccidendo 13 persone.

E nel frattempo si aggrava il bilancio dell'attentato, con la polizia tedesca ha riferito che le vittime sono quattro, tra cui un bambino, e i feriti 205, di cui 41 in gravi condizioni, riferisce la stampa locale.

Per il Wall Street Journal il sospettato saudita è un attivista anti-Islam che aveva condiviso contenuti pro-Israele sui social media in seguito agli attacchi del 7 ottobre. Secondo il quotidiano, l'uomo gestiva un sito web e canali di social media in cui metteva in guardia contro l'Islam e discuteva dei diritti delle donne. Avrebbe inoltre mostrato sostegno al partito tedesco di estrema destra anti-immigrazione Afd.

L'uomo, che Der Spiegel ha identificato in Taleb.A, è noto nella piccola comunità saudita in Germania come un attivista anti Islam e per i diritti delle donne e spesso postava commenti sul suo sito e suo social in cui denunciava la persecuzione delle donne in Medio Oriente, scrive ancora il quotidiano americano. Pochi giorni prima dell'attentato, aveva accusato il governo tedesco di promuovere l'islamizzazione del Paese, accusando le autorità di censurarlo e di perseguitarlo per via delle sue opinioni critiche sull'Islam. E aveva avvertito i potenziali rifugiati di evitare la Germania per via della sua 'tolleranza' nei confronti dell'Islam radicale.

Tra le vittime accertate dell'attentato in ogni caso non risultano italiani. Lo ha confermato la polizia tedesca alla nostra ambasciata a Berlino, fa sapere la Farnesina, che continua a monitorare la situazione dei feriti. Al momento non sono arrivate segnalazioni tra le centinaia di persone contattate finora.