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La direttrice del Secret Service, Kimberly Cheatle, ha riconosciuto che l'agenzia ha fallito nella sua missione di prevenire il tentativo di omicidio dell'ex presidente Donald Trump. "Abbiamo fallito", ha detto Cheatle durante la testimonianza davanti alla Commissione per la Supervisione e la Responsabilità della Camera.
“Dobbiamo imparare da quello che è accaduto e muoveremo mari e monti per assicurarci che un incidente come quello del 13 luglio non accada più - continua la dichiarazione di Cheatle - il pensiero di quello che avremmo dovuto fare diversamente non mi abbandona mai”. “La nostra missione non è politica, ma è letteralmente una questione di vita e di morte, come i tragici eventi del 13 luglio ci hanno ricordato - prosegue - ho piena fiducia negli uomini e le donne del Secret Service, si meritano il nostro sostegno nel portare avanti la nostra missione protettiva”.
Mentre continuano a venire alla luce ulteriori violazioni della sicurezza che potrebbero aver contribuito all’attentato, in tanti ora chiedono le dimissioni della direttrice. Tra cui il deputato dem della Pennsylvania Brendan Boyle. In una dichiarazione rilasciata dopo che il Washington Post ha rivelato che l'agenzia di protezione presidenziale aveva negato per due anni le richieste di Trump di ulteriori misure di sicurezza, Boyle ha affermato di non avere "nessuna fiducia" nella leadership dell'agenzia. "Chiedo al direttore Cheatle di dimettersi immediatamente", ha detto Boyle in una dichiarazione pubblicata su X. "Le prove emerse hanno mostrato fallimenti operativi inaccettabili", ha aggiunto. I repubblicani, tra cui il presidente della Camera Mike Johnson e il leader della minoranza al Senato Mitch McConnell, avevano chiesto una nuova leadership. Secondo McConnell: "La nazione merita risposte e responsabilità. Una nuova leadership sarebbe un passo importante in quella direzione".
Secondo il Washington Post, alti funzionari dei servizi segreti statunitensi hanno ripetutamente negato le richieste di risorse e personale aggiuntivi avanzate dalla sicurezza del tycoon. Gli agenti incaricati di proteggere l'ex presidente hanno richiesto magnetometri e più agenti per controllare i partecipanti agli eventi sportivi e ad altri grandi raduni pubblici a cui Trump ha partecipato, così come altri cecchini e squadre specializzate ad altri eventi all'aperto, hanno riferito le fonti, che hanno parlato a condizione di anonimato per descrivere discussioni delicate sulla sicurezza. Le richieste, che non sono state segnalate in precedenza, sono state talvolta respinte da alti funzionari dell'agenzia, che hanno citato vari motivi, tra cui la mancanza di risorse in un'agenzia che da tempo lotta con carenze di personale, hanno aggiunto.