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Il primo ministro israeliano Netanyahu
Un attacco con droni ha colpito la città di Cesarea, in Israele, puntando la residenza privata del primo ministro Benjamin Netanyahu. La notizia arriva dall’agenzia di stampa qatariota Al Araby, citata dal quotidiano israeliano Ha'aretz. Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno confermato che un drone, partito dal Libano, ha raggiunto l'area della città costiera, mentre altri due sono stati intercettati.
L'IDF ha dichiarato che il drone ha colpito una struttura nelle vicinanze della residenza, senza però causare vittime o feriti. «Stiamo indagando su quanto accaduto», ha affermato un portavoce dell'esercito, che ha immediatamente alzato il livello di allerta in tutta la zona.
L’attacco a Cesarea
L’attacco ha suscitato preoccupazione a livello internazionale, soprattutto per il suo obiettivo sensibile: la residenza di Netanyahu. La città di Cesarea è una zona residenziale di alto livello e ospita personalità di spicco. Anche se l’attacco non ha provocato danni diretti alla casa del primo ministro, l’episodio segna un escalation delle tensioni tra Israele e gruppi ostili del Libano. Secondo Al Araby, il drone mirava direttamente alla villa di Netanyahu, un segnale preoccupante della precisione e delle intenzioni degli aggressori.
La situazione a Gaza
Parallelamente all’attacco su Cesarea, l'esercito israeliano ha riferito di un'operazione nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, che ha causato oltre 30 morti e numerosi feriti. Le tensioni tra Israele e Hamas continuano a crescere, mentre la zona rimane sotto blocco militare da più di due settimane. L'emittente Al Jazeera, che ha seguito la vicenda, parla di una situazione drammatica, con carri armati israeliani che circondano il campo e distruzione diffusa.
«Il campo di Jabalia è sotto blocco totale da giorni, e la situazione è gravemente peggiorata nelle ultime ore» riferiscono testimoni locali.
Reazioni internazionali
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha lanciato un severo avvertimento, menzionando un possibile attacco di rappresaglia da parte di Israele nei confronti dell'Iran. Araghchi, su X, ha dichiarato: «Chiunque sia coinvolto o sostenga un attacco del genere deve essere considerato responsabile per ogni vittima».