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La Mafia italoamericana torna a far scorrere il sangue a nella Grande mela. Trentaquattro anni dopo l’omicidio di Paul Castellano, la famiglia Gambino torna al centro di una faida che potrebbe riaccendere la guerra tra i clan per il controllo dei traffici e del territorio.
L’omicidio di Frank Gambino, 53 anni, davanti la sua casa di Staten Island è la classica scintilla in grado di innescare una catena di vendette e ritorsioni, Calì, ultimo padrino dei Gambino e sposato con una Inzerillo (degli Inzerillo alleati di Stefano Bontade spazzati via da Totò Riina nella seconda guerra di mafia) è stato freddato con diversi colpi d’arma da fuoco partiti da un pick- up dopo che aveva parcheggiato l’automobile.
Portato in ospedale, Calì è stato dichiarato morto pochi minuti dopo. L’ultimo boss a essere ucciso per strada era stato Castellano, nell’ 85, quando su ordine di John Gotti gli spararono mentre si trovava nella bisteccheria Sparks, nel centro di Manhattan. «Una volta i delitti si compivano lontano da casa», ha commentato un investigatore al New York Post.
Calì è stato ucciso, invece, a sud di New York, nell’elegante quartiere di Todt Hill, vicino a casa, violando una regola non scritta della mafia, che vieta le esecuzioni dei boss nella zona di residenza.
La casa si trova a meno di un chilometro da dove aveva vissuto anche Castellano. Un testimone ha parlato di sei-sette colpi di pistola.
Calì aveva aperto il portabagagli del suo suv, quando è arrivata una pick- up di colore blu: dal finestrino sono partiti almeno sei colpi, che hanno raggiunto il boss al petto. Poi l’auto si è allontanata a tutta velocità. «Ho visto molti film di gangster - ha raccontato al New York Post un abitante del quartiere - mai avrei immaginato che ci fosse un mafioso qui». «Non sai mai davvero chi abita accanto a te», ha aggiunto un altro.