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A tre anni dal sisma che l’ha duramente colpita la terra di Arquata del Tronto, ai piedi dei magici Sibillini, restituisce ai suoi figli più giovani la gioia di vivere in montagna, con gli Arquata Summer Camp. Un programma itinerante grazie al quale 50 ragazzi, dai 6 ai 14 anni, hanno vissuto due settimane intense e sorprendenti in presa diretta con la natura, le attività e le tradizioni locali. Hanno impastato il pane ai piedi del monte Vettore in un’abitazione che, perse casa e bottega, il fornaio arquatano Stefano con la compagna Elena e i figli hanno trasformato in oasi di accoglienza e ristoro per camminatori. A Balzo di Montegallo hanno cavalcato e accudito gli asinelli, dove Stefano e la sua famiglia gestiscono con tenacia un ristorante, un B& b e cavalli, con buona pace della burocrazia che impera sul post- sisma. A Montegallo hanno nuotato nella piscina gestita da Tiziano ed Enza, che conducono anche un camping con ristorazione. Hanno percorso gli antichi sentieri riportati alla luce da giovani arquatani armati di “marraccia”, lungo i quali si muovevano a piedi, tra borghi popolosi, i loro antenati che nelle acque di Lepanto strapparono alla flotta turca la bandiera ancora oggi orgogliosamente esposta a Spelonga e celebrata ogni tre anni con la Festa Bella. Hanno scalato massi di ogni forma tra i castagni di Meschia a Roccafluvione, dove istruttori volontari li hanno imbragati, assicurati e ‘ parati’. Si sono immersi nelle calde vasche termali naturali di Acquasanta Terme, hanno costruito il coloratissimo cappello degli ‘ Zann’ sotto la direzione di Ascenzio, cultore e animatore dell’antico carnevale di Umito e Pozza.
«Il progetto, gestito dalla cooperativa di comunità del Ceresa e ideato assieme alle associazioni Pescara del Tronto 24- 8- 2016 Onlus, Arquata potest e Villa Cagnano, è stato interamente finanziato dal Comitato Sisma Centro Italia, che impegna le risorse raccolte dai lavoratori e dalle imprese nella ricostruzione sociale ed economica dei territori colpiti dal sisma» spiega il responsabile del Comitato Davide Martina, «perché crediamo nell’importanza di “radicare” sulla montagna lavoro e servizi, se davvero vogliamo aiutare le comunità a rimanere».
Intorno ai 50 ragazzi e alle loro famiglie, gli Arquata Summer Camp hanno coinvolto i comuni di Arquata del Tronto, Acquasanta Terme, Montegallo e Roccafluvione, due cooperative e sette associazioni, cinque operatori, 18 attività economiche tra ristorazioni fornitori e professionisti.