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Gli avvocati di Armita Abbasi, giovanissima manifestante iraniana di 22 anni, arrestata il 10 ottobre 2022, con l'accusa di essere una leader delle proteste contro il regime iraniano, sono stati costretti a rinunciare all'incarico, in quanto gli è stato impedito di poter avere un colloquio in carcere con la loro assistita.
Armita, che ha subito violenze e torture, rischia la pena di morte. Dovrà comparire dinanzi al Tribunale il 29 gennaio. Sono passati circa quattro mesi e mezzo dalla morte di Mahsa Amini, la ventiduenne ragazza curda morta a seguito delle torture subite dalla “Polizia morale”, che l’aveva arrestata il 13 settembre scorso per non aver indossato in modo corretto l’hijab, accendendo nuovamente i riflettori del mondo sull’inaudita violenza della repressione in Iran, soprattutto contro le donne.
La cronaca quotidiana ci ha restituito un vero e proprio campionario degli orrori commessi. Secondo i dati di cui si dispone dall'inizio delle proteste, nel settembre 2022, sono stati uccisi più di 500 manifestanti, di cui ben 71 minori. Più di 5 mila persone sono state arrestate ma il numero delle persone scomparse nel nulla sarebbe di circa quattro volte superiore. Agli avvocati scelti dalle persone arrestate viene impedito di esercitare le loro funzioni.
I processi si svolgono quindi in assenza di una difesa effettiva e si concludono rapidamente, spesso con condanne a morte per impiccagione, immediatamente eseguite. Quattro giovani manifestanti, Mohsen Shekari, Majid Reza Rahnavard, Mohammad Mehdi Karami, Sayed Mohammad Hosseini sono stati giustiziati tra l’8 dicembre 2022 e il 7 gennaio 2023.
Il Consiglio Nazionale Forense, avuto notizia dell’impossibilità per i difensori di Armita Abassi di svolgere la loro funzione, con un comunicato ha espresso “ancora una volta la più ferma condanna per la violenta repressione in atto in Iran, attuata con spietata brutalità da parte delle Autorità di Governo, delle pacifiche manifestazioni di protesta” e solidarietà “a quanti si battono in Iran per richiedere il rispetto della dignità umana e delle libertà fondamentali e agli avvocati iraniani arrestati per aver legittimamente esercitato la professione”.
Il CNF chiede alle Autorità iraniane la cessazione immediata della brutale repressione delle pacifiche proteste e delle violenze contro le donne, le persone Lgbti e le minoranze etniche e religiose. Chiede inoltre che ai manifestanti, detenuti o comunque sottoposti ad indagine in stato di libertà, siano garantiti l'effettività del diritto alla difesa e l'immediato accesso ad un avvocato e che non si ricorra più alla pena di morte.
Un pressante appello viene rivolto al Governo italiano ed alle Istituzioni dell’Unione europea affinché venga esercitata ogni possibile azione, a livello diplomatico, per ottenere che il Governo iraniano cessi le intollerabili violenze ai danni della popolazione e garantisca processi equi
Questi sono i nomi degli avvocati arrestati in Iran dal mese di settembre 2022, ancora detenuti in carcere, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio degli Avvocati in pericolo (OIAD):
Mohammad Reza Faghihi, Amir Adel Ahmadian, Ahmadali Barani, Mohammad Rezaei, Firoozeh (Zahra) Khordehchi, Mostafa Nili, Saeid Ataie Kachuie, Arash Keykhosravi, Zahra Nazari Gomishani, Oveis Hamed Tavakkoli, Ghahreman Karimi, Saeideh Mirghorbani, Farzaneh Akbarian, Reza Hamzehie, Maryam Arvin, Hadi Razavi,Amir Dehghani, Elham Zera’at.
Questi i nomi degli avvocati arrestati e poi rilasciati su cauzione in Iran, dal mese di settembre 2022, attualmente sottoposti a procedimento penale, sempre secondo i dati diffusi dall’Osservatorio degli Avvocati in pericolo (OIAD):
Milad Panahipour, Saeid Jalalian, Babak Paknia, Rosa Etemad Ansari, Mohammad Reza Faghihi, Saeid Sheikh, Mohammad Rezaei, Sina Yousefi, Qassem Bodi Bonab, Amir Mehdipour, Ruhollah Mohammad Rezaei, Nazanin Salari, Mahmoud Taravat, Bahar Sahraeian, Astarh (Maryam) Ansari, Ghodsieh Ghodsbin, Negin Kiani, Alireza Zare, Mohammad Hadi Jafarpour, Mehdi Sefri, Amir Afshar Najafi, Hossein Jalilian, Mina Bozorgi, Mohammadali Kamfirouzi, Maryam Sadrnia, Hassan Asadi Zeidabadi, Hassan Younessi