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Arcuri
«Nessuno sa quando l'emergenza finirà», ha chiarito il commissario straordinario per l'emergenza, Domenico Arcuri. Che ha annunciato le caratteristiche dell'app per il tracing, l'arma della "Fase 2" per evitare una riesplosione dei contagi e tornare, gradualmente, alla normalità, assieme a tamponi e test sierologici. «La app è a titolo gratuito, e l’installazione sarà solo volontaria. Nessuno sarà obbligato a installarla, ma ovviamente ci aspettiamo che un numero molto alto di cittadini collabori. Gli esperti che hanno contribuito a supportare questo processo ci dicono che almeno il 75% della popolazione dovrebbe installarla». È quanto ha detto il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, nel punto stampa in Protezione Civile, in merito alla nuova app per il contact tracing. Che comunque «garantirà completamente l’anonimato, in ossequi alle normative nazionali e comunitarie, non ci sarà nessuna finalità diversa da quelle per le quali è stata progettata. Userà bluetooth e non la geolocalizzazione». Attualmente è stata avviata la fase dei test, «dobbiamo sovrapporre il funzionamento dell'applicazione a un modello di sistema sanitario, faremo una sperimentazione in alcune aree del Paese, in tempi ravvicinati sarà messa in campo e ne incentiveremo l'uso tra i cittadini», ha spiegato il commissario. In merito ai tempi e ai modi per avviare la Fase 2, Arcuri ha precisato che «non spetta al commissario trovare risposte: noi lavoriamo, non disegniamo scenari. Non spetta a noi stabilire quando si potranno avere i primi alleggerimenti delle misure che il governo ha giustamente messo in campo e quali saranno. Non abbiamo tempo per dibattiti. Ma abbiamo un altro dovere: farci trovare pronti in qualsiasi momento il governo decida che questa fase 2 debba avere inizio. E sono certo che lo saremo», ha spiegato il commissario straordinario all’emergenza. «Abbiamo nelle ultime ore precostituite le condizioni per aggiungere altre 2 frecce al nostro arco, i test sierologici e l’app per il contact tracing», ha aggiunto. «Dobbiamo agire con cautela e prudenza come in questi mesi. È sbagliato comunicare conflitto tra salute e sicurezza da un lato e ripresa economica dall’altro». Senza salute, ripresa economica durerebbe un battito di ciglio. Bisogna, dunque, mantenere equilibrio. «La ripresa sarà graduale», ha aggiunto Arcuri. «Il coronavirus ci ha fatto lasciare 22.745 vittime a ieri. È un dolore, un numero impressionante. Tra l’11 giugno 1940 e il primo maggio 1945, durante la seconda guerra mondiale, a Milano morirono 2.000 civili sotto i bombardamenti. Per il coronavirus in due mesi in Lombardia ci hanno lasciato 11.851 civili. Cinque volte di più. Stiamo vivendo una grande tragedia, siamo riusciti a fronteggiarla ma non ancora a sconfiggerla», ha poi evidenziato. Per i test sierologici «nessuna trattativa privata con nessuno ma una gara, veloce e trasparente. Ci aspettiamo che la solidarietà vinca sul profitto, e che le aziende ci chiedano un prezzo molto basso, lasciatemi dire simbolico». La gara è stata messa a punto in 44 ore. Il ministero della Salute e il cts hanno definito 8 requisiti minimi, solo se si soddisfano potranno essere valutati. Nell’ultima settimana sono stati sono stati distribuiti 280mila tamponi al giorno, il 23% del totale e sono state consegnate alle regioni 25,5 milioni di mascherine, una media di 3,6 al giorno. Le Regioni hanno, a ieri, uno stock di 39,1 milioni di mascherine e sono 109 milioni quelle distribuite dall'inizio dell'emergenza. «Ormai le regioni stanno precostituendosi gli strumenti per gestire in modo flessibile ed efficace la distribuzione di questi dispositivi», ha detto Arcuri. «Inoltre - ha aggiunto - abbiamo distribuito e installato 3.720 ventilatori, 992 in una settimana. E c’è stata una massiccia distribuzione di tamponi, 280mila al giorno nell’ultima settimana. Le regioni hanno iniziato a utilizzare di più questo strumento».