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Arcuri
«Penso che la partita delle mascherine possa dirsi risolta», parola del commissario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri. Le mascherine chirurgiche a 50 centesimi ormai sono reperibili in gran parte delle farmacie, presso 20 mila tabaccai e a breve anche nei supermercati, garantisce il commissario. «Tutti possono acquistare le mascherine ad un prezzo che non è ne alto ne basso ma un prezzo giusto», sottolinea Arcuri, manifestando tutto l'orgoglio «di aver portato a termine questa partita». Costo di produzione: 0,12 centesimo a pezzo. «Le libertà del mercato sono sovrane ma devono cedere il passo al diritto alla salute per tutti dei ricchi e dei poveri, degli ingannati e dei vincitori», precisa il commissario, annunciando di aver distribuito in una sola settimana 43 milioni di mascherine, la quantità maggiore dall’inizio dell’emergenza. E martedì verrà firmato un protocollo col ministero della Giustizia per far partire la produzione di dispositivi di protezione anche nelle carceri. «Abbiamo acquistato 8 macchine per produrle: le prime due saranno installate nel carcere di Bollate, che ne riceverà altre sue. Infine 2 andranno nel carcere di Salerno e 2 a Rebibbia», continua Arcuri. LA SCUOLA Da lunedì l'Italia potrà distribuire 12 milioni di mascherine al giorno, 18 milioni da giugno, 25 milioni da luglio «e quando le scuole cominceranno a settembre almeno 30 milioni al giorno». Sì, perché tra le priorità della ripartenza c'è proprio la scuola, finora sacrificata. «Con il ministro Azzolina stiamo predisponendo le dotazioni di sicurezza che devono essere disponibili in tutte le scuole il 17 giugno quando inizieranno gli esami di maturità», dice ancora il commissario, che da settembre prevede la distribuzione gratuita di mascherine «per il personale docente e non docente e per gli studenti». OBIETTIVO 100 MILA TAMPONI «Evitiamo che i reagenti diventino le mascherine della fase 2. Abbiamo fatto una richiesta di offerta che si è conclusa nei giorni scorsi e abbiamo anche individuato 33 aziende e 47 prodotti in grado di soddisfare le richieste: l’obiettivo da 60 mila a 100 mila tamponi al giorno», prosegue Domenico Arcuri, intervenendo sull'altro nervo scoperto dell'emergenza. «Abbiamo l’obiettivo di fare più tamponi, ma siamo comunque il paese che ne fa di più. In Italia sono stati fatti 63 mila tamponi di media al giorno ma dobbiamo trovare il più possibile di reagenti». Da lunedì, inoltre, partirà l’indagine sierologica con centinaia di volontari della Cri impegnati: «Sono 150 mila italiani che ci aiuteranno a capire meglio e di più del virus e ci daranno indicazioni per fronteggiarlo meglio nelle prossime settimane». IMMUNI L'applicazione per il tracciamento dei contagi, Immuni, dovrebbe infine arrivare sul mercato«a cavallo della fine del mese. Mancano 8 giorni e non ci sarà alcun ritardo».