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Papa Francesco prega per la Siria e si appella «nuovamente a tutti i responsabili politici perché prevalgano la giustizia e la pace». «Sono profondamente turbato dall’attuale situazione mondiale, in cui, nonostante gli strumenti a disposizione della comunità internazionale, si fatica a concordare un’azione comune in favore della pace in Siria e in altre regioni del mondo», dice Francesco al termine del Regina Coeli in piazza San Pietro. «Mentre prego incessantemente per la pace, e invito tutte le persone di buona volontà a continuare a fare altrettanto, mi appello nuovamente a tutti i responsabili politici, perché prevalgano la giustizia e la pace».La Siria è una delle priorità del pontificato di Bergoglio. Il 7 settembre 2013 nella meditazione proposta alla veglia per la pace in quel Paese martoriato e in guerra da otto anni, il Pontefice si era chiesto: «È possibile percorrere un'altra strada? Possiamo uscire da questa spirale di dolore e morte? Possiamo imparare di nuovo a camminare e percorrere le vie della pace?». Dopo l’attacco di venerdì notte di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia ad obiettivi mirati in Siria, per distruggere il presunto arsenale chimico del regime di Assad, Papa Francesco è tornato quindi ad alzare la sua voce per chiedere un nuovo e forte sforzo pacificatore a tutta la comunità internazionale, a cominciare dall’Onu. Il Pontefice invita «tutte le persone di buona volontà a pregare incessantemente per la pace». E ieri il patriarca di Mosca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, ha reso noto di aver discusso con Francesco degli avvenimenti per «fermare lo spargimento di sangue in Siria, consci che i cristiani non possono rimanere indifferenti di fronte a ciò che avviene e il nostro è stato un chiaro dialogo di pace».