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People's Alliance's presidential candidate Recep Tayyip Erdogan speaks to his supporters during an elections campaign rally in Istanbul, Turkey, Friday, May 12, 2023. (AP Photo/Khalil Hamra)
L’ultima battaglia di Erdogan sul corpo delle donne si spinge fin dentro gli ospedali e le cliniche, dove da ora in poi saranno banditi i parti cesarei “elettivi”. Il parlamento turco, infatti, ha approvato il disegno di legge promosso dal ministero della salute che vieta quelli programmati in anticipo presso strutture private. Un provvedimento che rientra nella linea dettata dal governo del Sultano per incentivare le nascite e i parti naturali e che sta scatenando una nuova crisi politica nel Paese, già lacerato dalle proteste, con la dura reazione dell’opposizione e delle organizzazioni femministe.
Il partito repubblicano Chp ha definito il provvedimento «una nuova forma di controllo sul corpo delle donne», che per altro non sembra fondata su alcuna base scientifica o medica in relazione al tasso di fertilità. La legge detta gli standard richiesti alle sezioni di ostetricia delle strutture private che ne sono sprovviste o che saranno chiamate a modernizzare le attrezzature esistenti, con l’obiettivo di abbassare la percentuale di parti cesarei nel Paese, che secondo i numeri dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità è cresciuta intorno al 60 per cento.
Il tema è stato rilanciato con forza dopo che il governo di Ankara ha dichiarato il 2025 “Anno della famiglia” e ha avviato una campagna per promuovere i parti naturali. Dal 2007 Erdogan invita le famiglie turche ad avere almeno tre figli. E appena una settimana fa aveva lanciato un messaggio sui propri account social mettendo in guardia dal declino delle nascite e parlando di tasso di fertilità “catastrofico”.
Il dibattito si è infiammato nel fine settimana del 20 aprile durante l’inizio della partita di Super Lig, la prima divisione del campionato turco di calcio, tra Fenerbahçe e Sivasspor. I giocatori del Sivasspor sono entrati in campo con uno striscione “Nascere è naturale” promosso dal ministero della Salute. E l’iniziativa ha provocato l’indignazione di politici, medici e organizzazioni per i diritti delle donne: «Come se il Paese non avesse altri problemi, ora sono i calciatori uomini a dire alle donne come partorire», ha scritto su X Gökçe Gökçen, vicepresidente del principale partito di opposizione Chp. «Non intromettetevi nella vita delle donne con la vostra ignoranza - ha aggiunto -. Giù le mani dai corpi delle donne».
Erdogan però non vede il problema. E ha liquidato in fretta la polemica: «Perché vi disturba il fatto che il nostro ministero incoraggi il parto naturale? Non abbiamo tempo da perdere con queste sciocchezze», ha detto il sultano, avvertendo che il calo demografico rappresenta per la Turchia «una minaccia ben più grave della guerra».