«La comunicazione interpersonale gioca un ruolo importante, qui. Noi mostriamo la faccia. Per questo il velo integrale è inappropriato al nostro Paese e dovrebbe essere bandito per legge ovunque possibile » è un’Angela Merkel a caccia di voti, quella che si è presentata davanti al suo partito per chiedere l’appoggio alla sua quarta candidatura consecutiva a Cancelliera. Le elezioni si terranno in una data da stabilire fra agosto e ottobre del prossimo anno, ma la corsa a destra sulla pelle di profughi e richiedenti asilo è già cominciata e non ha risparmiato la più accogliente fra i leader europei, i membri del suo partito, la Cdu, e del suo governo. L’ultima novità l’ha annunciata il ministro per lo sviluppo Gerd Mueller in un’intervista allo Augsburger Allgemeine: « Nei prossimi tre anni metteremo in campo 50 milioni di euro all’anno per i programmi di rientro dei migranti » . In pratica la Germania si offre di pagare a profughi e richiedenti asilo da Iraq, Afghanistan e Balcani la somma necessaria per un nuovo inizio, a patto che se ne tornino nei loro Paesi. Mueller ha seguito di poco Jens Spahn, figura di spicco della Cdu e vice ministro dell’economia: « Le norme di legge per la deportazione dovrebbero essere allentate - ha detto a radio Deutschlandfulk - I migranti che non vengono da Siria e Iraq dovrebbero tornare a casa loro » . C’è chi propone di differenziare fra migranti sani e migranti malati, come Thomas Strobl, sempre Cdu, e ministro degli interni della regione del Baden- Wurttemberg: « Secondo la legge chi non è in grado di viaggiare non può nemmeno essere deportato. Però dovremmo essere onesti: se uno è stato in grado di attraversare da malato il Mediterraneo o i Balcani ma non ha i requisiti per avere l’asilo dovrebbe essere meso su un aereo in poche ore, anche se non è in perfetta salute » .

A gettare benzina sul fuoco ci pensa la cronaca, dove da ottobre campeggia lo stupro e l’omicidio della figlia diciannovenne di un consulente della Commissione europea, per cui è stato arrestato un richiedente asilo afghano. All’opinione pubblica, reale e virtuale, sempre più in subbuglio Merkel ha risposto che « non si può incolpare tutti i migranti per lo sbaglio di uno » . Alle parole di distensione si accompagnano duri provvedimenti per la vita comune. Una mozione adottata dalla base della Cdu, contro i vertici del partito, impegna il Bundestag a scrivere una legge contro i codici d’onore ( come la shari’a o il kanun) e i matrimoni di minorenni e che obbliga i giovani nati in Germania da coppie straniere a scegliere entro i 23 anni quale nazionalità richiedere ( attualmente la Germania rilascia il doppio passaporto a 23 anni). Nel 2015 la Germania ha registrato 1475 “ spose bambine” e 1576 casi di violenza sessuale, che nei primi sei mesi del 2016 sono stati addirittura 1683. Un incremento esponenziale che è stato ricondotto fin troppo facilmente all’arrivo di 890mila migranti nell’ultimo anno e mezzo. A Karlsruhe una coppia di genitori aveva fatto ricorso in tribunale per chiedere che la loro figlia undicenne potesse partecipare ai corsi di nuoto a scuola separatamente dai compagni di classe maschi, nonostante nuotasse con il burkini, per non infrangere le loro regole religiose. L’alta corte tedesca ha respinto il ricorso, senza lasciare commenti. In pochi però raccolgono l’allarme delle associazioni che assistono i migranti nei luoghi in cui sono costretti in attesa di conoscere l’esito della loro richiesta d’asilo: « Stiamo assistendo a casi di depressione, abusi di alcool e a volte anche di droghe. - ha detto Sascha Langenback, che si occupa per l’associazione OASE di una palestra di Berlino dove vivono una novantina di migranti - Le docce e le lavatrici non funzionano da settimane. E un guasto elettrico non permette di spegnere le luci di notte, così le persone sono al limite della sopportazione. Non possono vivere in queste condizioni » .

Questo clima fa il gioco dei movimenti di estrema destra come Pegida, la sigla sotto cui ogni lunedì a Dresda si riuniscono mediamente circa 15mila tedeschi per sfilare contro l’accoglienza ai profughi e la « islamizzazione della Germania » . Parole meno politically correct ma non molto distanti da quelle di Frauke Petry e il suo Alternativa per la Germania ( AfD), il partito che alle scorse elezioni regionali ha sconfitto Angela Merkel nel suo feudo di Meclemburgo- Pomerania anteriore e serio candidato a essere la sorpresa populista alle elezioni del 2017. Stando ai primi sondaggi, la Cancelliera è ancora in testa e il 59% dei tedeschi è contento della sua quarta candidatura. Tra i partiti la Cdu raccoglie il 35% dei consensi, i socialisti della Spd il 22%, AfD il 13, i Verdi l’ 11, la sinistra della Linke il 9 e i liberali dell’Fdp il 5.