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Un centinaio di persone sono state uccise in nuovi raid in Israele nel nord della Striscia di Gaza. Una bomba ha centrato un edificio di cinque piani a Beit Lahia, provocando la morte di 72 persone. Nella palazzina si erano trasferite famiglie di sfollati da altre zone di Gaza. Fra le vittime ci sono molte donne e bambini. Altre 24 persone sono morte e diverse altre ferite in un raid nei campi profughi di al-Bureji e Nuseirat, nel centro della regione.
Almeno 43.846 persone sono state uccise e 103.740 ferite negli attacchi israeliani contro Gaza dal 7 ottobre 2023 a oggi.
Nel frattempo, come riporta il giornale israeliano Hareetz, un’indagine ha rivelato che il portavoce del primo ministro Benjamin Netanyahu, Eli Feldstein, avrebbe condiviso un documento classificato con i media stranieri per influenzare l’opinione pubblica in Israele contro le proteste a sostegno di un accordo di rilascio degli ostaggi, sostenendo che le dimostrazioni hanno danneggiato i negoziati e aiutato Hamas. In risposta alla pubblicazione di nuovi dettagli, la madre dell’ostaggio Matan, Einav Zangauker, ha dichiarato ad Haaretz che «mentre Matan e gli altri ostaggi languono nei tunnel, la banda di Netanyahu sta conducendo un’operazione di propaganda criminale contro l’accordo sugli ostaggi e contro le nostre famiglie, aiutando il nemico e danneggiando la sicurezza dello Stato».
Zangauker ha aggiunto che «è ormai chiaro che invece di porre fine alla guerra e salvare coloro che ha abbandonato per oltre un anno, Netanyahu li sta sacrificando per motivi personali criminali, mentre lui e il suo popolo agiscono contro le nostre famiglie e contro il popolo israeliano».
Anche Gil Dickmann, cugino di Carmel Gat, assassinata durante la prigionia di Hamas, ha commentato, scrivendo in un post su X che «subito dopo l’assassinio di Carmel, un intero sistema al servizio di Netanyahu ha commesso reati di censura, danneggiato gli ostaggi e la sicurezza dello Stato e diffuso narrazioni inventate, tutto per indebolire le proteste, impedire alle famiglie di scendere in piazza e gridare, per distogliere l'attenzione da noi, in modo che la gente non parli dell'omicidio dei sei ostaggi».
Dickmann si è rivolto a Netanyahu, affermando: «Signor primo ministro, gli ostaggi non sono i vostri nemici. Le loro famiglie non sono i vostri nemici. Potrebbero essere il vostro più grande successo. Fermate questa guerra contro di noi, riportateli a casa prima che sia troppo tardi».