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Dopo l’iniziativa del Cnf che mercoledì ha assicurato alla Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri l «’attenta e forte vigilanza di tutte le istituzioni forensi nell’individuare e sanzionare i comportamenti di quei pochi avvocati che intendono, speculare sul dolore e le difficoltà altrui, nel difficile momento che vive il nostro Paese», arriva anche la presa di posizione dell’Unione Nazionale delle Camere Civili che annuncia l’azione legale contro quegli avvocati che promuovessero azioni di sciacallaggio ai danni di medici e strutture sanitarie. Lo annuncia l’Uncc in una nota sottolineando che «agirà ex art. 700 cpc, 2601 e 2043 c.c. contro tutti coloro che avranno formulato tali offerte illecite, al fine di ottenere l’inibitoria dei comportamenti, a tutela del decoro di tutta la categoria forense». «Simili pubblicità vengono formulate, talora addirittura da imprese commerciali, nel momento più grave della crisi, senza che vi sia alcuna necessità di urgenza, e appaiono quindi inaccettabili. Uncc ritiene, infatti, che ipotizzare di far valere la responsabilità di chi sta affrontando l’emergenza a prezzo di gravi rischi personali (come medici, infermieri e personale sanitario) è uno sciacallaggio che non solo danneggia innanzitutto gli stessi malati, ma che costituisce anche un’azione illecita e ingannevole, nella misura in cui, al fine di accaparrare clienti, pregiudica il decoro dell’intera categoria forense, approfittando del dolore di chi ha appena subito un grave lutto. Tali azioni, peraltro, non prospettano neppure la speciale difficoltà della situazione che stiamo vivendo, che potrebbe rappresentare l’esimente di cui all’art. 2236 c.c.», si legge ancora. Per questo motivo, l’Unione Nazionale delle Camere Civili, pur ribadendo l’autonomia e la indipendenza di ciascun Avvocato: stigmatizza il comportamento di quegli iscritti all’Ordine degli Avvocati che abbiano cercato di far leva sull’emergenza per accaparrarsi clienti, in violazione delle regole della leale concorrenza, imposte dalla legge e dal codice deontologico, e li invita ad evitare pubblicità che sono nello stesso tempo indecorose ed ingannevoli e invita le Camere Civili a deferire ai Probiviri eventuali associati che dovessero tenere comportamenti del genere. Le Camere Civili, come detto, arriva dopo la delibera - decisa a seguito della segnalazione arrivata dalla Fnomceo, «censura e condanna con forza e convinzione ogni comportamento che in qualsiasi forma e modo integri grave violazione di principi etici condivisi, principi etici che non possono non informare la professione di avvocato».