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Mentre in Iran continuano le proteste per la donna picchiata a morte dalla polizia perché indossava male il velo, Ebrahim Raisi ha cancellato all’ultimo minuto un’intervista con la Cnn, a margine dei lavori dell’Assemblea Generale di New York, perché Christiane Amanpour non ha voluto indossare il velo. È quanto rivela la famosa anchorwoman oggi su Twitter, raccontando che si era preparata a chiedere a Raisi «delle proteste in Iran, delle donne che stanno bruciando i hijab dopo la morte di Masha Amini e le Ong che parlano di 8 morti». Ma invece si è trovata ad aspettare il presidente iraniano davanti aduna poltrona vuota per 40 minuti. Fino a quando si è presentato un collaboratore di Raisi che ha «suggerito che io indossassi il velo, chiarendo che non ci sarebbe stata intervista se non avessi il capo coperto, parlando di ’una questione di rispettò e riferendosi "alla situazione in Iran’, alludendo alle proteste nel Paese». Amanpour - cresciuta a Teheran che ha lasciato con la famiglia per Londra dopo la rivoluzione del ’79 - è stata ferma nel suo «gentile rifiuto». «Siamo a New York - ha detto all’uomo di Raisi - dove c’è nessuna legge o tradizione riguardo al velo, ho argomentato dicendo che nessun altro presidente iraniano ha fatto una richiesta del genere quando li ho intervistati fuori dall’Iran. Ho detto che non potevo accettare questa condizioni senza precedenti e sorprendente». «Così siamo andati via, non c’è stata intervista, mentre le proteste continuano in Iran e la gente viene uccisa, sarebbe estato un momento importante per parlare con Raisi», conclude la famosa giornalista, ricordando che questa sarebbe stata «la prima intervista di Raisi negli Usa» e che «erano state necessarie settimane per organizzarla e otto ore per sistemare l’equipaggiamento per la traduzione, le luci e le telecamere». La scorsa settimana Raisi è stato intervistato, in Iran, dalla giornalista della Cbs Leslie Stahl per il programma ’60 Minutes’. Stahl, che ovviamente ha indossato il velo durante l’intervista, ha raccontato poi che, prima di registrare l’intervista, le sono state date indicazioni precise su «come vestirsi, come evitare di sedersi direttamente di fronte a lui ed evitare di interromperlo».