PHOTO
Un elicottero militare israeliano che trasporta ostaggi israeliani arriva all'ospedale Sheba di Ramat Gan
La crisi in Medio Oriente continua a essere caratterizzata da tensioni diplomatiche e azioni militari, mentre proseguono i negoziati per la seconda fase del cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Le parti in conflitto si accusano reciprocamente di violazioni, mentre il ruolo di mediazione del Qatar e dell'Egitto resta centrale nel tentativo di raggiungere una tregua stabile.
Hamas accusa Israele di ostacolare gli aiuti umanitari
A più di tre settimane dall’inizio del cessate il fuoco, Hamas ha accusato Israele di impedire l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza.
«Sono passati 22 giorni dal cessate il fuoco e l'occupazione israeliana continua a ostacolare l'attuazione del protocollo umanitario, in particolare l'ingresso di tende, carburante e macchinari pesanti», ha dichiarato il portavoce di Hamas, Abdel Latif al-Qanoua, citato da Al Jazeera.
Hamas ha inoltre chiesto ai mediatori internazionali di esercitare pressioni su Israele affinché rispetti l'accordo, permettendo il passaggio di aiuti essenziali per la popolazione.
Netanyahu: «Risultati straordinari dall’incontro con Trump»
Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha elogiato il recente vertice con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, definendolo un incontro storico che garantirà la sicurezza di Israele per generazioni. «Ci sono opportunità e possibilità che non credo avremmo mai sognato, o che fino a qualche mese fa sembravano impossibili, ma sono possibili», ha dichiarato Netanyahu al ritorno dagli Stati Uniti.
Il premier israeliano ha sottolineato come Trump abbia condiviso la sua visione sulla sicurezza della regione e abbia presentato un piano «rivoluzionario e creativo» per Gaza. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, il presidente americano ha proposto di porre Gaza sotto il controllo statunitense, trasformandola nella «Riviera del Medio Oriente» dopo aver rimosso i 2,3 milioni di abitanti palestinesi.
«Trump era d'accordo con me sul fatto che tutti gli obiettivi della guerra che ci siamo prefissati devono essere portati a termine: eliminare Hamas, restituire tutti i nostri ostaggi, garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele, riportare tutti i residenti nel nord e nel sud e, naturalmente, impedire all'Iran di ottenere armi nucleari», ha affermato Netanyahu. Il premier ha poi ribadito l’impegno di Israele nel garantire il rispetto del cessate il fuoco.
Raid israeliani in Libano contro Hezbollah
Mentre si intensificano le discussioni diplomatiche, la tensione resta alta anche sul fronte settentrionale di Israele. L’IDF (Forze di Difesa Israeliane) ha confermato raid aerei contro un tunnel situato tra il Libano e la Siria, utilizzato da Hezbollah per il contrabbando di armi. «L'IDF è determinato a impedire il ripristino e l'uso di questo tunnel», ha dichiarato l’esercito in un comunicato. Sono stati colpiti anche diversi siti di Hezbollah contenenti armi e lanciarazzi, definiti da Israele una «minaccia immediata». Secondo i media libanesi, gli attacchi hanno interessato le aree di Nabatieh e Baalbek, entrambe situate nella valle della Beqaa.
Egitto respinge le accuse di Netanyahu: «Sta cercando di distogliere l’attenzione»
Il governo egiziano ha reagito con forza alle dichiarazioni di Netanyahu, che in un'intervista a Fox News ha accusato l’Egitto di aver impedito ai civili palestinesi di lasciare Gaza prima dello scoppio della guerra.
Il ministero degli Esteri egiziano ha definito tali affermazioni «accuse e inganni deliberati e inaccettabili», aggiungendo che «contraddicono gli sforzi compiuti dall'Egitto dall'inizio dell'aggressione a Gaza» per garantire il flusso di aiuti umanitari.
Il Cairo ha riferito che oltre 5.000 camion di aiuti sono stati inviati a Gaza dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco, facilitando anche il trasferimento di feriti e cittadini con doppia nazionalità.
«L'Egitto sottolinea che queste dichiarazioni cercano di coprire e distogliere l'attenzione dalle flagranti violazioni commesse da Israele contro i civili e dalla distruzione di strutture palestinesi vitali, tra cui ospedali, istituti scolastici, centrali elettriche e acqua potabile», si legge in una nota ufficiale.
Il governo egiziano ha ribadito il rifiuto totale di qualsiasi piano per trasferire la popolazione palestinese in Egitto, Giordania o Arabia Saudita, esprimendo solidarietà al popolo di Gaza.
Delegazione israeliana in Qatar per i negoziati sul cessate il fuoco
Parallelamente, una delegazione israeliana si è recata in Qatar per continuare i colloqui sulla seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco con Hamas. L'attuale tregua, entrata in vigore il 19 gennaio, ha una durata di sei settimane e prevede il rilascio di 33 ostaggi israeliani da parte di Hamas in cambio della liberazione di circa 2.000 detenuti palestinesi da parte di Israele.