I jihadisti del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hrs) e le fazioni alleate contro il regime di Bashar al-Assad stanno avanzando nella provincia centrale siriana di Hama dopo aver conquistato territori chiave nelle province nord-occidentali di Aleppo e Idlib in Siria dalle quali erano stati cacciati nel 2016. Il ministero della Difesa siriano, intanto, ha annunciato che l’esercito lancerà presto un contrattacco. E, secondo il governo libanese, il leader dell’Hts Abu Mohammad al-Jolani sarebbe stato ucciso in un raid aereo compiuti da caccia russi su Aleppo.

ASSAD: LA SIRIA IN GRADO DI SCONFIGGERE I TERRORISTI

Il presidente siriano Bashar Assad, nel corso di una telefonata con il presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed Al Nahyan, ha affermato che «la

Siria continuerà a difendere la propria stabilità e integrità territoriale di fronte a tutti i terroristi e ai loro sostenitori e che è in grado, con l’aiuto dei suoi alleati e amici, di sconfiggerli ed eliminarli, indipendentemente dall’intensità dei loro attacchi terroristici». È quanto si legge sul profilo X della presidenza di Damasco. Durante la telefonata - viene spiegato ancora - lo sceicco Mohammed bin Zayed ha affermato il sostegno degli Emirati Arabi Uniti allo Stato siriano, alla sua lotta contro il terrorismo e all’affermazione della sua sovranità, integrità territoriale e stabilità.

L’esercito siriano ha annunciato di aver espulso i ribelli islamici sostenuti dalla Turchia da due aree della provincia di Hama, nel centro del paese arabo, dove erano arrivati come parte di un’importante offensiva contro le posizioni controllate dal governo del presidente Bashar al-Assad. «Le unità delle nostre forze armate che operano nella direzione del nord di Hama hanno rafforzato le loro linee difensive con ogni tipo di materiale e personale militare durante la notte, hanno affrontato le organizzazioni armate e hanno impedito qualsiasi avanzata», ha affermato in un comunicato l’istituzione militare. Le unità governative sarebbero riuscite a «mettere in sicurezza diverse zone dopo aver espulso i terroristi. L’esercito siriano ha il sostegno della Russia, che effettua attacchi aerei per respingere l’avanzata degli insorti.In questa offensiva, le fazioni sono arrivate a controllare la città di Aleppo, la seconda più grande del paese, da dove furono espulse meno di dieci anni fa.

L’IRAN SI SCHIERA CON LA SIRIA

L’Iran «sostiene fermamente l’esercito e il governo» siriani dopo l’offensiva dei ribelli. Lo fa sapere il capo della diplomazia iraniana. «Sosteniamo con forza l’esercito e il governo in Siria», ha detto Abbas Araghchi prima di partire per Damasco. «L’esercito siriano sconfiggerà ancora una volta questi gruppi terroristici come in passato», ha assicurato, secondo quanto scrive l’agenzia ufficiale Irna.

TURCHIA: NO ALLA CREAZIONE DI UNO STATO CURDO

La Turchia segue da vicino gli sviluppi in Siria, aspetta l’insediamento del nuovo presidente americano Donald Trump e intanto avvisa gli Usa: «nessuno stato curdo in Siria». Un messaggio chiaro lanciato questa mattina dal ministro degli Esteri di Ankara, Hakan Fidan.«La Siria è sensibile per gli Usa ma lo è a maggior ragione per noi. Gli americani conoscono molto bene la nostra posizione. In Siria c’è una organizzazione terroristica (i curdi di Ypg ndr) legata agli Usa, se questi sospendessero il sostegno non durerebbero più di tre giorni. In questo contesto non è possibile la formazione di un nuovo Stato in Siria. Esiste uno stato curdo in Iraq, autonomo e federato e con l’Ypg non è in buoni rapporti. Il nostro obiettivo primario è mantenere l’integrità territoriale della Siria», ha detto Fidan. Il ministro turco ha poi parlato del prossimo insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca: «Ancora non sappiamo che decisioni prenderà, siamo in attesa».