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Arriva a Roma, al Teatro Spazio Diamante, dal 20 al 23 marzo, “Al posto sbagliato. Storie di bambini vittime di mafia”, liberamente ispirato al libro omonimo di Bruno Palermo, diretto e interpretato da Francesco Pupa. L’attore, regista e autore calabrese è il protagonista di un viaggio che non lascia indifferenti e racconta le storie delle vittime di mafia, dei bambini e delle bambine a cui sono stati interrotti i propri sogni, ma anche la storia e l’evoluzione delle mafie. Un viaggio forte, che si conclude al binario della legalità.
Una sigaretta accesa, un uomo di spalle, una nube di fumo, un libro che si apre, un racconto che inizia come una fiaba - C’erano una volta tre fratelli -, la leggenda di tre cavalieri spagnoli, falsi miti e giuramenti d’onore che si rincorrono. Una mafia che ha sempre fatto proclami di rispetto per donne e bambini. Proclami e promesse mai mantenute. La pièce, prodotta da Teatro Rossosimona e distribuita da L’Altro Teatro, attinge ad una raccolta documentata di tragici fatti di cronaca nei quali a cadere, per calcolo o per sbaglio, ci sono giovani innocenti. Dall’omicidio di Nicholas Green, ucciso a soli 7 anni da una pallottola sparata da un’auto in corsa sulla Salerno-Reggio Calabria, fino alla morte di Dodò Gabriele, colpito da un proiettile mentre correva dietro un pallone in un campetto di calcio a Crotone; dalla storia di Angelica Pirtoli, uccisa brutalmente a soli 2 anni, alla strage di Portella della Ginestra, alla morte di Nunzio Pandolfi a Napoli. Francesco Pupa racconta le storie di vari personaggi, tutti uniti dalla famosa agenda rossa, perduta e mai ritrovata. Dodici cubi e uno spazio in continua evoluzione, si fanno protagonisti di un simbolismo chiaro e non didascalico. Storie crude, morti tragiche, la mafia non ha codici d’onore, non ci sono ostacoli. Se c’è da conquistare potere e denaro non ci sono bambine, bambini, donne e uomini. “Al posto sbagliato. “Al posto sbagliato. Storie di bambini vittime di mafia” è uno spettacolo emozionante, portatore di una dolorosa riflessione che acquista maggiore significato a ridosso della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa dall’associazione Libera, in programma il 21 marzo a Trapani.