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L’affluenza alle urne, in Russia, nel pomeriggio di domenica ha superato, come previsto anche da alcuni istituti che effettuano sondaggi, il 70 per cento degli aventi diritto al voto. Alle 20, ora di Mosca, è stata del 74,22 per cento. Le autorità russe hanno riferito che questo dato si aggira attorno all’80% nei territori ucraini occupati, dove è stato consentito ai cittadini di raggiungere i seggi ma dove non si conosce il numero preciso degli elettori. In Cecenia l’affluenza ha superato invece il 96%.
L’appello di Yulia Navalnaya a recarsi alle urne a mezzogiorno, in segno di protesta contro Putin, è stato raccolto da migliaia di elettori russi in patria e all’estero. Non sono mancate le tensioni. Una ottantina di persone – il numero è però in fase di aggiornamento -, come rilevato da Ovd-Info, sono state arrestate in 17 città della Russia. A Mosca il numero maggiore di fermati (almeno 19), mentre a San Pietroburgo sono 7. Nella città di Ufa, Liliya Chanysheva, già responsabile delle attività dell’organizzazione che faceva capo ad Alexei Navalny, è stata condotta nella struttura penitenziaria IK-28 Berezniki, nel territorio di Perm. A dare la notizia è stato il marito su X.
All'estero si sono formate lunghe code di fronte alle sedi diplomatiche russe in cui sono stati allestiti i seggi: in particolare, a Vilnius, a mezzogiorno, oltre mille persone hanno atteso in coda prima di entrare nell'ambasciata russa per votare. Lunghe file si sono registrate anche nei pressi delle rappresentanze consolari di Milano e Genova. L'ambasciatore russo a Roma, Aleksei Paramonov, ha riferito all’agenzia di stampa Tass che «le autorità italiane non hanno interferito con l'organizzazione delle elezioni presidenziali, a differenza di altri leader di Paesi occidentali». Paramonov ha detto che le elezioni presidenziali russe «rappresentano l'occasione più importante per unire il popolo e tutti i connazionali che si trovano all'estero». «È stata organizzata – ha aggiunto - un'interazione costruttiva con le autorità e le forze dell'ordine al fine di prevenire possibili incidenti o provocazioni e anche di creare un ambiente favorevole e sicuro per il voto».
A Berlino Yulia Navalnaya è stata circondata da una folla di elettori. Molti di loro hanno chiesto di fare selfie e si sono intrattenuti per alcuni minuti a conversare con la nuova, principale oppositrice di Putin. “Yulia, siamo con te!”, questa la frase pronunciata dai cittadini russi in attesa di votare nella capitale tedesca.
Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri russo, ha cercato di sminuire il “Mezzogiorno contro Putin”, affermando che i cittadini in coda non aspettavano il loro turno per andare ai seggi e non partecipavano all’iniziativa promossa da Yulia Navalnaya. Un goffo tentativo per non guardare in faccia la realtà stando rintanati nel grattacielo del ministero degli Esteri.