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Le violenze della scorsa notte ad Amsterdam contro i tifosi del Maccabi Tel Aviv hanno suscitato sgomento e una ferma condanna da parte di istituzioni internazionali. L’ambasciata israeliana a Roma ha immediatamente sottolineato come gli scontri rappresentino «atti deliberati e mirati contro israeliani, non semplici scontri tra tifoserie». Questo episodio, giudicato di estrema gravità, riporta l'attenzione su un'ondata crescente di antisemitismo che minaccia la sicurezza delle comunità ebraiche in Europa.
Il sindaco di Amsterdam, Femke Halsema, ha condannato duramente quanto accaduto, definendo gli attacchi come una «esplosione di antisemitismo che non si vedeva da molto tempo». Halsema ha riferito di aggressioni mirate ai tifosi del Maccabi Tel Aviv, compiute da “hooligan in scooter” che si aggiravano per le strade alla ricerca di sostenitori israeliani. «Sono furiosa», ha dichiarato Halsema, affermando che episodi di tale violenza non possono trovare spazio nella società civile europea.
Anche il Re dei Paesi Bassi, Guglielmo Alessandro, ha espresso profondo sgomento per quanto accaduto. In una conversazione telefonica con il presidente israeliano Isaac Herzog, il sovrano olandese ha dichiarato di sentirsi “scioccato” dagli attacchi antisemiti. «Abbiamo deluso la comunità ebraica dei Paesi Bassi durante la Seconda Guerra Mondiale, e ieri sera abbiamo fallito di nuovo», ha affermato il re, ricordando un passato di errori che il Paese non può permettersi di ripetere. Il re ha inoltre ribadito l’impegno del governo olandese a proteggere cittadini israeliani e membri della comunità ebraica, garantendo la loro sicurezza nelle città del Paese.
Anche la Comunità Ebraica di Roma, per voce del suo presidente Victor Fadlun, ha espresso solidarietà ai cittadini israeliani aggrediti, denunciando il clima di crescente odio antiebraico. «La violenza che si è scatenata ad Amsterdam, una vera e propria caccia all’ebreo, dev’essere condannata dall’intera società civile» ha affermato Fadlun, aggiungendo che si tratta di «un episodio di gravità sconvolgente, non soltanto per gli ebrei, ma per le democrazie europee».
Fadlun ha inoltre rivolto un appello accorato alle istituzioni e alla pubblica opinione, invitandole a unirsi contro qualsiasi forma di violenza e discriminazione. Ha chiesto di promuovere una società fondata sul rispetto e sui diritti umani, elementi essenziali per garantire la sicurezza delle comunità minoritarie in Europa. «Quest’odio evoca tragedie passate che non devono più ripetersi e mina i princìpi della nostra Costituzione» ha dichiarato il presidente della Comunità Ebraica di Roma.
Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha espresso condanna, intervenendo attraverso il suo profilo social: «Le violenze contro i tifosi israeliani ad Amsterdam sono insopportabili. Chiunque attacca gli ebrei attacca tutti noi». Scholz ha ribadito la necessità di garantire un ambiente sicuro per la comunità ebraica in Europa, sottolineando il dovere di difendere i valori di inclusione e sicurezza.
Da Ginevra, le Nazioni Unite hanno espresso «profonda preoccupazione» per le aggressioni di Amsterdam. Jeremy Laurence, portavoce dell’ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, ha dichiarato che nessuno dovrebbe subire violenza o discriminazione a causa della propria origine nazionale o religiosa. Laurence ha confermato che le autorità olandesi hanno avviato un’indagine per identificare e punire i responsabili di questo episodio, considerato da molti un atto di intolleranza premeditato.
Il presidente israeliano Isaac Herzog, in un dialogo con il re olandese, ha descritto gli eventi di Amsterdam come un segnale inquietante per il popolo ebraico. «Gli attacchi antisemiti ricordano tempi bui e tetri per il nostro popolo» ha affermato Herzog, esprimendo la sua aspettativa che le autorità olandesi intervengano per proteggere in futuro i cittadini israeliani ed ebrei nei Paesi Bassi.