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Una veduta di San Luca
All'alba di sabato scorso è stato arrestato Bruno Bartolo, sindaco di San Luca sino alla primavera scorsa e l'ex assessore ai Lavori pubblici. Il campo sportivo è stato messo sotto sequestro. Da quanto si sa, Bartolo nel 2022 avrebbe alterato alcuni documenti in modo da consentire alla squadra di giocare poter giocare nel campo sportivo e consentito illegittimamente la gestione di alcune bancarelle in occasioni della festa della Madonna di Polsi.
Nella stessa giornata, una parte consistente dei magistrati italiani ha manifestato tenendo tra le mani una copia della Costituzione. Si può essere o meno d'accordo sulle ragioni che li hanno portato alla protesta contro una riforma votata dal governo e dal Parlamento, ma la vigilanza democratica in difesa della Costituzione è sempre cosa ammirevole.
Noi pensiamo di difendere la Costituzione, in cui c'è scritto che “la persona umana è sacra ed inviolabile”, chiedendo la libertà per l'ex sindaco di San Luca Bruno Bartolo e l'ex assessore Smorto.
Restare in silenzio sarebbe viltà dal momento che, da quanto c'è dato da sapere, non ricorre alcuna delle condizioni necessarie per privare della libertà una persona. Se Bartolo ha sbagliato ne risponda in un giusto processo e da uomo libero.
In passato abbiamo spesso messo in discussione arresti dubbi e, sia pure con grande ritardo, i fatti e le sentenze ci hanno dato ragione.
Si rifletta: privare della libertà una persona innocente è sempre un dramma immenso che si riverbera sulla famiglia e sulla comunità, farlo a San Luca (e nella Locride) al dramma individuale si aggiunge una profonda ferita inferta alle persone perbene. In un tale contesto ogni innocente arrestato è oggettivamente un favore alla ’ ndrangheta.
È negli anni passati di favori a San Luca ne sono stati fatti tanti colpendo nel mucchio con stupide retate, mortificando la democrazia con l'invio di inutili quanto costosi commissari straordinari a reggere il Comune, umiliando i cittadini così come è avvenuto nel caso dell'arrivo a San Luca del ministro Crosetto oppure con la ridicola sfilata di “autorità” messa in scena in occasione della consegna del campo sportivo.
Si cambi strada se si è ancora in tempo. San Luca è terra di persone intelligenti, tra cui tanti sindaci coraggiosi che hanno retto il Comune con estrema dignità in momenti drammatici, non piegandosi neanche per un attimo malgrado gli attentati, le bombe e i colpi di pistola.
Se le ultime elezioni amministrative non si sono svolte per mancanza di candidati è perché, come il caso Bartolo dimostra, per candidarsi a San Luca bisogna avere un coraggio che sconfina nella follia. C'è la ’ndrangheta e lo metti in conto ma non puoi lottare anche e di più con uno “Stato” ostile e prigioniero del pregiudizio. Da questa consapevolezza bisogna partire affinché i cittadini di San Luca siano protagonisti del loro futuro.
Noi possiamo e dobbiamo essere accanto a loro e mi piacerebbe che su quanto è successo a San Luca e sulla difesa della legalità repubblicana prendessero posizioni chiare il presidente della Regione, i parlamentari, i sindaci e gli eletti calabresi. “Se non ora, quando?”.