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Quegli occhi tristi da ucraino in guerra. Ma sempre sorridenti e pronti a perseverare nella lotta per la libertà. “Che cosa voglio per me? Che i miei figli camminino in futuro per la strada senza avere la paura di nascondersi. Cosa voglio per loro? Che possano guardare gli altri negli occhi con dignità”.
L’ennesima intervista, l’ennesima iniezione di fiducia per il suo popolo che lo appoggia e continua ad avere fiducia in lui, Zelensky. Il presidente che non aspira ad altro che portare pace, sovranità e indipendenza alla sua gente. E sarebbe pronto a dimettersi subito se l’Ucraina entrasse nella Nato.
E lavora perché il suo paese presto completi il percorso per l’adesione all’Unione europea. E non desidera conquiste di altri territori o spostare carri armati, cannoni e mettere bandierine sulla mappa del mondo, Europa Orientale o Groenlandia del sud e del nord, come continua a fare il suo aggressore e fanno alcuni dei suoi attuali alleati. Perché il presidente dell’Ucraina vuole solo difendere il suo territorio e fare di tutto per arrivare a una pace giusta e duratura. Con un percorso ad ostacoli, che continua ad affrontare. Anche in Europa.
Non ci sono alternative però al momento e Zelensky lo sa. Dopo oltre tre anni di aggressione e quasi un milione di morti e feriti russi sul suo territorio a cui si sono aggiunti migliaia di nordcoreani. Per non parlare degli ucraini morti, feriti, mutilati. Civili, donne, bambini, migliaia dei quali deportati nel paese aggressore per essere arruolati nel “movimento dei primi”, per combattere contro il proprio paese. E il fronte di oltre mille chilometri che neanche nella guerra di posizione del primo conflitto mondiale.
“Tutti gli uomini sono creati uguali. Sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili; tra questi vi sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità. Questa affermazione immortale fu fatta nella Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America nel 1776. In senso più ampio, questo significa: tutti i popoli della terra sono uguali dalla nascita, tutti i popoli hanno il diritto di vivere e di essere felici e liberi”. Le parole pronunciate da Ho Chi Minh il 2 settembre 1945 nella piazza Ba Dinh di Hanoi e rivolte agli Stati Uniti, per invocarne la difesa contro la Francia, suonano ancora oggi come un monito in questo inimmaginabile disordine mondiale auspicato dall’aggressore russo. Che continua a muoversi sullo scenario mondiale con la stessa tragica, assurda logica del Risiko!
Ma l’Ucraina resiste, in attesa che le promesse europee diventino fatti. Per permettere a tutti quei suoi giovani smarriti di poter riprendere a camminare per strada senza più l’angoscia di doversi nascondere. E ai loro genitori di vedere nei loro occhi la dignità e la fierezza di un popolo europeo libero, sovrano e indipendente. Per sempre.