Le pagine dei quotidiani, anche quelli non sportivi, sono da giorni dedicate al calcio non giocato. L’ultima notizia, in ordine di tempo, riguarda la sentenza della Corte di Giustizia Europea chiamata a giudicare una disputa tra l’ex campione francese Lassana Diarra e la FIFA. La decisione, riportata anche su queste pagine, è importante più di quanto non si pensi poiché a soccombere è stata la FIFA. Alcune norme sul trasferimento dei calciatori infatti sono in contrasto con i principi europei in tema di libera circolazione dei medesimi. Un’altra sconfitta degli Enti calcistici dopo quella della UEFA sulla Superlega.

In Italia invece si è parlato soprattutto di Inter e Milan e, più precisamente, dell’ordinanza di applicazione di misure cautelari del Gip di Milano datata 28 Settembre u. s. Il caso, ormai noto a tutti, riguarda ultras delle due società milanesi con possibili ricadute, secondo alcuni commentatori, anche per le due società di calcio. L’ordinanza è estremamente complessa, oltre le 500 pagine, e riguarda ben 22 indagati ai quali sono contestati fatti gravissimi.

Tra questi l’associazione a delinquere di tipo mafioso aggravata, l’estorsione, l’introduzione abusiva su sistemi informatici e altri reati. La particolarità, se così può definirsi, dei fatti contestati sta nella circostanza che si tratta di reati commessi da appartenenti alle curve dello stadio Meazza: quella interista (la nord), quella milanista (la sud). La questione curve, come recentemente dichiarato da Michele Serra in un’intervista televisiva, era nota da tantissimo tempo. Quanto scritto dal Gip di Milano va oltre ciò che poteva pensarsi e rappresenta perfettamente quello che può definirsi un sistema di controllo delle curve da parte di soggetti dediti a commettere reati da stadio di notevole rilevanza criminosa. Che cosa succederà è presto per dirlo, ma le indagini durano da tempo tant’è vero che il procedimento principale è del 2018 e l’ordinanza appare ben circostanziata. Ai tifosi neroazzurri e rossoneri interessa sapere, più che la sorte degli indagati, che cosa potrebbe succedere alle loro squadre.

Nell’ordinanza vi è qualche censura soprattutto per l’Inter e tuttavia le due squadre sono comunque da considerarsi parti offese dalle condotte di cui sopra. Vi è poi un dato inequivocabile: nessuna figura apicale di Milan e Inter è coinvolta ed anzi in qualche intercettazione (sono numerosissime) si colgono circostanze ad ulteriore conferma della estraneità. Si è parlato persino di possibili misure di prevenzione con riferimento a quelle, per così dire, di carattere terapeutico tese a bonificare un’attività di impresa a forte rischio di infiltrazione criminale.

A dire il vero non pare proprio che uno scenario di questo tipo sia seriamente pensabile stante l’evidente mancanza di presupposti applicativi. Rimane, semmai, la possibilità che qualche tesserato di Inter e Milan possa essere sanzionato dalla giustizia sportiva per aver avuto contatti con alcuni degli indagati. In altre parole, anche se le indagini continueranno e vi saranno ulteriori acquisizioni probatorie, allo stato è ragionevole pensare che tanto il Mago quanto il Paron potranno star tranquilli per le squadre che, grazie ai successi nel mondo, li hanno resi immortali.