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I consiglieri togati di Magistratura Indipendente, la corrente di “destra” dell’Anm, hanno chiesto al governo di proteggere tutti i magistrati che “nelle diverse funzioni e sedi si sono occupati della vicenda Cospito”. Richiesta giusta, giustissima. In tempi non troppo distanti questo paese ha visto scorrere troppo sangue. Sangue di togati e non.
Dunque, bene così. Ci viene un solo dubbio: davvero per giustificare questa richiesta c’era bisogno di indicare i nomi di chi, in questi mesi, ha legittimamente e in modo del tutto pacifico sostenuto la richiesta di revoca del 41bis dell’anarchico Alfredo Cospito? Davvero c’era bisogno di additare il suo avvocato difensore sottolineando le di lui frasi a difesa del suo cliente?
E davvero c’era bisogno di far riferimento a Luigi Manconi, “colpevole” di aver osato criticare la sentenza con cui la Cassazione ha respinto il ricorso di Cospito contro il 41bis? “Leggeremo le motivazioni della sentenza ma fin da ora posso dire che siamo di fronte ad un verdetto iniquo”, ha scritto Manconi nell’esercizio del suo legittimo diritto di espressione. Un diritto costituzionale che i consiglieri del Csm conoscono senz’altro.
Perché il rischio è quello di ricreare involontariamente il fronte dei buoni e quello dei cattivi, e riproporre schemi manichei che dilaniano la società civile e dividono le coscienze. E questo sì sarebbe molto, molto pericoloso.
P.s. Siamo inoltre certi che i consiglieri di Mi chiederanno protezione anche per quel giudice che qualche giorno fa ha assolto 25 dei 30 imputati della tragedia di Rigopiano, e che per questo è stato pesantemente minacciato.