Oggi, 25 marzo, una risposta a quelle piazze confuse che vorrebbero la pace in Ucraina ma un’Europa senz’armi, inconsapevoli forse che la vera pace si ottiene attraverso una efficace deterrenza, può essere trovata. Il 25 marzo la comunità bielorussa – a Minsk, in tutto il Paese e nel mondo – si unisce nella Giornata della Libertà della Belarus.

È da oltre trent’anni che il popolo bielorusso vede la sua libertà privata dal potere di Lukashenko, alleato del Presidente Putin, che infatti sostiene – a livello logistico, militare e politico – la Russia nell’aggressione criminale contro l'Ucraina. Nelle ultime conclusioni del Consiglio europeo, è stata ribadita la profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione dei diritti umani in Bielorussia, così come sono state condannate le continue campagne di persecuzione e il livello di repressione senza precedenti in tutto il Paese. Le elezioni del 2020, così come quelle dello scorso gennaio, non sono state né libere né regolari, bensì definite una farsa da gran parte della comunità internazionale. Nel frattempo Lukashenko, privo di legittimità democratica, ha rinchiuso nelle carceri oltre 1.200 prigionieri politici.

Nonostante tutto, la lotta per la libertà del popolo bielorusso non si arresta anzi, si rafforza e ampia. A guidare tali sforzi è Sviatlana Tsikhanouskaya, Presidente del Gabinetto di Transizione unitaria della Bielorussia. Nel 2020 Tsikhanouskaya, dopo l’arresto del marito candidato alle elezioni, ha scelto di prendere il suo posto e guidare l’opposizione. Vinse a larga maggioranza e fu immediatamente costretta all’esilio.

Lo scorso 6 marzo, alla Camera dei deputati, assieme a tante personalità di spicco della diaspora bielorussa, Tsikhanouskaya ha con coraggio riaffermato che il futuro bielorusso è nella democrazia e nella sempre più forte integrazione con l’Ue.

Si rendono ora necessarie azioni che sostengano efficacemente il popolo bielorusso. Prima di ogni altra cosa, l’avvio di un percorso concreto e onesto verso elezioni eque e libere: è il passo decisivo che l’UE deve sostenere perché questa voglia di autodeterminazione e di libertà e democrazia smetta di esser soffocata. Sempre nelle conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo, vengono ribadite la ferma determinazione a garantire il pieno accertamento delle responsabilità dei crimini di aggressione commessi dalla Russia contro l’Ucraina e l’importanza dei progressi compiuti riguardo all'istituzione di un tribunale speciale ad hoc. Chiaramente, attraverso tale strumento di giustizia internazionale, anche le atrocità commesse dal regime di Lukashenko in complicità con il Presidente Putin diverrebbero oggetto di indagine.

Ciò che accade da decenni in Bielorussa, assieme alla storia personale e politica di Sviatlana Tsikhanouskaya, sia una presa di consapevolezza di chi – come Europa – abbiamo alle nostre porte. Ma soprattutto, di quanto siano vani gli appelli al dialogo pacifico se poi i responsabili delle atrocità restano impuniti, o di quanto i principi di libertà, democrazia e Stato di Diritto siano sì idee solide ma al tempo stesso fragili, da difendere. L’augurio, in questa giornata speciale, è che tali principi continuino ad essere un riferimento preciso per l’intero popolo bielorusso e che possano maturare le condizioni al più presto per una Belarus libera, democratica, indipendente.