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Carla Nespolo non ha potuto unirsi alle file della Resistenza italiana durante la seconda guerra mondiale, ma partigiana lo è stata per tutta la vita combattendo intolleranza e fascismo negli anni a venire. «Ciao Comandante»: è l'ultimo saluto dell'Anpi, di cui è stata presidente - prima donna a ricoprire la carica - dal 2017 fino all’ultimo istante. Gravata da una malattia che non l'ha risparmiata, all'età di 77 anni Nespolo ha concluso oggi la sua battaglia più grande «lasciando un vuoto profondo». Soprattutto nella segreteria nazionale dell’Anpi che dà notizia della sua scomparsa ricordando la «grande sapienza, passione, intelligenza politica e culturale» della sua guida «nel solco pieno della grande tradizione di autorevolezza ed eredità attiva dei valori e principi della Resistenza che ha contraddistinto la nostra Associazione fin dalla sua nascita». Primo presidente dell'Anpi senza un passato da partigiana, Nespolo era però di famiglia antifascista. Lo zio (fratello di sua madre) Amino Pizzorno (nome di battaglia Attilio) è stato vice-comandante della VI zona partigiana, operante tra Piemonte e la Liguria. Laureata in Pedagogia, insegnante, Carla Nespolo era nata a Novara il 4 marzo 1943 e residente ad Alessandria. Ha ricoperto, sin da giovane, incarichi istituzionali e politici. Dal 1970 al 1975, consigliere provinciale di Alessandria. Quindi, dal 1975 al 1976, assessore all’istruzione della Provincia di Alessandria e poi parlamentare: dal 1976 al 1983 deputato per due legislature e dal 1983 al 1992 senatore, anche in questo caso per due legislature. Dal 1976 al 1979 è stata segretaria della commissione Affari Costituzionali della Camera, all’epoca della presidenza Iotti. Nelle due legislature successive, sia alla Camera che al Senato, è stata vice-presidente della commissione Istruzione. Dall’ 87 al ’92, al Senato, vice-presidente della commissione Ambiente. È stata relatrice della legge per la riforma della scuola secondaria superiore, membro della Commissione di Vigilanza Raie relatrice di numerose proposte di legge sui diritti delle donne. Ha fatto parte della commissione speciale per la legge di parità uomo-donna nel lavoro.Ha presentato numerose proposte di legge, molte delle quali sono diventate legge dello Stato, come la legge per elevare sino a 35 anni, l’età per partecipare a concorsi, nel pubblico impiego;la legge quadro per la formazione professionale e la legge per il decentramento universitario piemontese. Ha partecipato, tra gli altri, ai lavori parlamentari per le legge contro la violenza sessuale e per l’informazione sessuale nelle scuole. E' stata protagonista di importanti battaglie ambientali, come quella contro l’ACNA di Cengio e per la tutela degli animali e firmataria della legge per la tutela degli animali .Nel suo percorso di presidente nazionale dell’Anpi, costante il suo impegno nel far sentire la voce per la libertà e la democrazia nel Paese. «Mi ha profondamente colpito la notizia della morte di Carla Nespolo. Donna di forti principi e di valori autentici ha dedicato la sua esistenza alla causa della giustizia, della democrazia, dei diritti delle donne. Prima donna ad essere eletta alla Presidenza dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italiane aveva guidato con intelligenza e sensibilità le battaglie per ladifesa della Costituzione e per la promozione del valore dell’antifascismo», è il ricordo commosso della senatrice a vita Liliana Segre. Al cordoglio di politica e società civile si è unita anche Elisabetta Casellati, presidente del Senato: «Carla Nespolo è stata una donna che ha creduto fortemente nei valori della libertà e della democrazia. Da deputata e senatrice per quattro legislature e da prima donna a ricoprire la carica di Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, ne ricorderemo sempre l’incessante impegno per il rispetto dei diritti e la lotta alla violenza, in ogni sua declinazione. Ai familiari giunga la mia vicinanza». Un minuto di silenzio in Consiglio comunale a Bologna: a ripercorrere in aula le tappe della sua storia è stata la consigliera del Pd Simona Lembi che ha sottolineato l'importanza del fatto che Nespolo sia stata la prima donna a ricoprire la carica di Presidente. «Si tratta - ha precisato Lembi - di una questione il cui valore intendo sottolineare non solo a favore delle donne. Sappiamo bene, infatti, quanto sia importante per ogni giovane donna sapere chi per prima ha aperto nuove porte, percorso nuovi sentieri». «In aggiunta - ha proseguito Lembi - questo fatto ha valore anche per la Resistenza tutta. Mostra, in modo inequivocabile il fatto che principi nuovi, l’uguaglianza, il diritto di parola, di espressione, di stampa, di iscriversi ad un partito o ad un sindacato, erano tali nuovi, quindi, non solo per il fatto che per 20 anni il Fascismo li aveva negati, ma erano nuovi nel senso che la Resistenza li rivendicava per tutti. Non una conquista per pochi, quindi, ma per tutti, uomini e donne».