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L'inchiesta sulla Fondazione Open della Procura di Firenze comincia un po' a scricchiolare. La sesta sezione penale della Cassazione ha accolto il ricorso presentato dall’imprenditore Marco Carrai contro i sequestri di documenti e supporti informatici disposti nei suoi confronti nell’ambito dell’indagine fiorentina sulla Fondazione Open. I giudici di piazza Cavour, dopo la camera di consiglio di oggi, hanno annullato con rinvio la pronuncia del Riesame di Firenze che aveva, lo scorso dicembre, confermato i decreti di sequestro. Nel suo ricorso, la difesa di Carrai sosteneva l’insussistenza del ’fumus’ di reato: ora bisognerà attendere il deposito delle motivazioni della decisione odierna, e poi gli atti saranno di nuovo trasmessi al Riesame di Firenze che dovrà effettuare un nuovo vaglio sulla base dei rilievi della Cassazione. Uno dei legali di Carrai, l’avvocato Massimo Dinoia, si è detto «molto soddisfatto» della pronuncia di questa sera. «Dieci mesi fa centinaia di finanzieri inviati dalla Procura di Firenze hanno perquisito le case di cittadini non indagati "rei" di aver finanziato in modo legittimo e trasparente la Leopolda. Per settimane i giornali, i politici, gli addetti ai lavori hanno parlato di quella vicenda: il caso Open. Ieri la Cassazione ha stabilito che le perquisizioni erano illegittime: la Cassazione!», scrive su Facebook il leader di Italia Viva Matteo Renzi. «Oggi silenzio di quasi tutti i media. In un mondo normale oggi qualcuno dovrebbe scusarsi per le tonnellate di fango che ci hanno buttato addosso -prosegue il leader di Iv-. Non succederà e noi andremo avanti col sorriso e senza rancore. Ma chi pagherà per il danno politico, economico, mediatico, umano che abbiamo subito?». «Il tempo è galantuomo, certo, ma le cicatrici lasciano il segno. Un abbraccio affettuoso e solidale ai perquisiti e alle loro famiglie. E noi andiamo avanti a testa alta, come sempre, più di sempre», conclude Renzi. «Italia Viva era appena nata, nei sondaggi veniva accreditata come potenzialmente a due cifre. All’improvviso scoppia a Firenze l’inchiesta sulla fondazione Open, giornali e Tv scrivono e parlano di Renzi, dei suoi amici, dei finanziatori. Pacciani, "il mostro di Firenze" a confronto era un agnellino». aggiunge il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone. «Della Boschi e delle banche vi avevamo già raccontato in passato, altra bufala colossale. Dei sacchetti biodegradabili e dei parenti di Matteo, i fondi della beneficenza, della Lamborghini, della villa, dell’Air Force Renzi e potrei continuare come se non ci fosse un domani», continua Faraone. «Tutte enormi balle, messe una dietro l’altra per scatenare un perfetto effetto domino. Una gigantesca colata di fango, credo senza precedenti. È la storia di come si massacrano un uomo, i suoi amici, i suoi compagni di partito, semplicemente per le loro idee. Se ti occupi del Paese - prosegue - ti scontri con potenti "caste" organizzate, magari con modi antipatici e arroganti (non credo comunque siano reati), fai questa fine in Italia. Il tempo è galantuomo, certo. Ma la memoria di ieri rimane l’unico antidoto contro i populisti e gli infangatori di professione di oggi e di domani», conclude l’esponente di Italia viva.