«Bellissimo potere incontrare il Papa da uomo libero». Beniamino Zuncheddu, il pastore sardo rimasto in carcere da innocente per 33 anni e tornato libero solo grazie alla tenacia con cui il suo difensore Mauro Trogu ha ottenuto la revisione del processo, ieri mattina ha potuto coronare quello che lui stesso definisce «uno dei miei pochissimi desideri»: reincontrare il Papa. Alle 10, in Vaticano, a Santa Marta l’abbraccio con Bergoglio.

Papa Francesco e Zuncheddu si erano già incontrati anni fa, quando il pastore sardo era recluso a Cagliari, in occasione di una visita del Pontefice nell’istituto di pena. Zuncheddu era stato selezionato tra i detenuti per leggere il messaggio preparato, da tutti, per il Santo Padre. «Siamo poi rimasti in contatto epistolare: gli scrivevo durante la revisione del processo», ha raccontato all’agenzia Adnkronos Zuncheddu, ancora emozionato per il colloquio. «Il Papa mi ha sempre assicurato le sue preghiere: per me erano motivo di conforto e speranza. Poi oggi (ieri per chi legge, ndr) l’incontro: una bellissima esperienza. Ci siamo ringraziati a vicenda».

Ieri mattina alla visita in Vaticano hanno preso parte anche la sorella di Zuncheddu, l’avvocato Trogu con la propria famiglia, il parroco e il sindaco di Burcei, in provincia di Cagliari, il piccolo paese sardo di cui il pastore è originario. «Anche io ho assicurato le mie preghiere al Papa», ha detto ancora Zuncheddu. «Ci siamo stretti la mano. L’ho visto un po’ affaticato». Zuncheddu e il Papa avevano avuto, come detto, uno scambio epistolare rivelatosi provvidenziale, per l’allora ergastolano, nel suo sforzo di continuare a credere nella giustizia. «Nel corso della revisione del processo», racconta l’avvocato Trogu, «Beniamino aveva scritto al Papa chiedendo le sue preghiere. Il Pontefice aveva sempre risposto.

Uscito dal carcere, Beniamino, attraverso il parroco di Burcei e il vescovo di Cagliari Baturi, aveva scritto nuovamente al Pontefice dicendogli che gli sarebbe piaciuto incontrarlo. Era uno dei pochissimi desideri espressi da Beniamino all’uscita dal carcere. Ed è stato esaudito».