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Santa Maria Caputa Vetere
Centosette richieste di rinvio a giudizio per le violenze contro detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) nell’aprile 2020, dopo le proteste durante la prima ondata di Covid. La Procura ha chiesto il processo per agenti e vertici della polizia penitenziaria e funzionari del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) nel corso dell’udienza preliminare davanti al gup Pasquale D’Angelo. Per cinquanta indagati, contestato il reato di torture. Il gip che firmò l’ordinanza parlò di «mattanza» avvenuta nelle celle. Dalle telecamere di sorveglianza furono ripresi i momenti delle aggressioni a calci e pugni e usando manganelli. Un detenuto di 28 anni, Hamine Lakimi, fu messo in isolamento dopo i pestaggi e morì il 4 maggio 2020. Il 28maggio venne seguita una misura cautelare che interessò 52 indagati. Otto agenti finirono in carcere, 18 ai domiciliari. Furono poi disposti tre obblighi di dimora e 23 misure di sospensione dall’attività lavorativa per poliziotti e funzionari, tra cui l’allora capo del Dap in Campania, Antonio Fullone. Per la morte di Lakimi sono indagati l’allora comandante della Polizia Penitenziaria del carcere di Santa Maria Capua Vetere, Gaetano Manganelli, Fullone, due medici egli agenti che erano nel reparto di isolamento.