L'ex parlamentare di Forza Italia Denis Verdini, che ha compiuto 73 anni lo scorso 8 maggio, ha lasciato il carcere fiorentino di Sollicciano per essere trasferito nel centro clinico del carcere 'Don Bosco' di Pisa. Il trasferimento, avvenuto alcune settimane fa, è stato dettato dalle condizioni di salute dell'ex coordinatore nazionale del partito di Silvio Berlusconi che sarebbero state ritenute incompatibili con la detenzione penitenziaria.

Il consulente nominato dal tribunale di Sorveglianza

Il Tribunale di Sorveglianza ha nominato un consulente per accertare lo stato di salute dell'ex deputato ed ex senatore: la decisione se accordare gli arresti domiciliari sarà presa nell'udienza fissata il 30 maggio, come ha fatto sapere il legale di Denis Verdini, l'avvocato Marco Rocchi. Verdini sta scontando una pena cumulativa di 14 anni e 10 mesi per tre condanne definitive: a 6 anni per bancarotta nelle vicende del Credito Cooperativo Fiorentino, a 5 anni e 6 mesi per il fallimento della Società Toscana Edizioni ed a 3 anni e 10 mesi per il fallimento di un'impresa edile di Campi Bisenzio (Fi). 

Dopo la sentenza della Corte di Cassazione del novembre 2020 che trasformò in definitiva la condanna per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino, di cui è stato presidente per un ventennio, Verdini entrò per breve tempo nel carcere romano di Rebibbia e poi in ragione dell'emergenza Covid gli furon concessi i domiciliari. Nel febbraio scorso a Verdini erano stati revocati gli arresti domiciliari su richiesta della Procura generale di Firenze sulla base di tre episodi di evasione dalla sua villa fiorentina di Pian dei Giullari, dove dal gennaio del 2021 stava scontando la detenzione.

Le cene d’affari

Secondo quanto accertato, invece di rientrare a casa, Verdini aveva partecipato a Roma ad alcune cene con politici e dirigenti Anas. Ad assistere a quelle cene, c'erano gli investigatori della Guardia di Finanza, che, per conto della Procura della Capitale, stavano conducendo un'inchiesta per corruzione, in cui Denis Verdini è indagato assieme al figlio, Tommaso. La documentazione delle evasioni di Verdini è stata stralciata dal resto dell'inchiesta e inviata per competenza a Firenze. Le trasferte a Roma di Verdini erano state autorizzate dallo stesso Tribunale di Sorveglianza: l'ex senatore aveva fatto richiesta di potersi assentare dalla dimora fiorentina per curarsi dal suo dentista di fiducia nella Capitale e aiutare il figlio, titolare di un ristorante. Ma le assenze sarebbero andate oltre i permessi.