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Woodcock
Schieramenti ai blocchi di partenza: con la presentazione ufficiale dei candidati parte ufficialmente la campagna elettorale per il rinnovo del Csm, in calendario per il 18 e 19 settembre. I togati da scegliere saranno 20: 2 per la legittimità (collegio unico nazionale), 5 pm (due collegi), 13 giudicanti (quattro collegi). Si tratta di un appuntamento molto atteso: un nuovo governo autonomo della magistratura da ricostruire sulle ceneri del caso Palamara, e con la nuova legge elettorale prevista dalla riforma Cartabia. Anche se nel lontano 2019 il presidente della Repubblica e del Csm Sergio Mattarella disse di confidare che la riconquista di credibilità e indipendenza dell’Ordine giudiziario potesse compiersi «anzitutto sul piano, basilare, dei comportamenti».
A leggere i programmi dei gruppi associativi, la direzione sembrerebbe quella giusta per ritrovare la fiducia dei cittadini, ma bisognerà vedere alla prova dei fatti cosa davvero cambierà appunto sul piano dei comportamenti.
Comunque, scopriamo chi sono i candidati. La squadra di AreaDg sarà così composta: per la Cassazione Antonello Cosentino. Pm collegio 1: Mario Palazzi. Pm collegio 2: Maurizio Carbone. Giudici collegio 1: Francesca Abenavoli e Beatrice Secchi. Giudici collegio 2: Marcello Basilico e Emilia Conforti. Giudici collegio 3: Tullio Morello. Giudici collegio 4: Genantonio Chiarelli. Tra i punti del programma, «appare fondamentale modificare il metodo di lavoro del Consiglio, che dovrà, in primo luogo assicurare maggiore trasparenza degli iter e dei tempi di ogni procedura».
Diretta rivale sarà Magistratura indipendente per la quale «il nuovo Csm dovrà attentamente vigilare sulla corretta attuazione della riforma Cartabia, affinché non si trasformi in un pericoloso regime punitivo e peggiorativo dello status dei magistrati». I candidati sono: per la Cassazione Paola D’Ovidio. Pm collegio 1 Eligio Paolini, pm collegio 2 Dario Scaletta. Giudicanti: collegio 1 Maria Luisa Mazzola, collegio 2 Bernadette Nicotra, collegio 3 Edoardo Cilenti, collegio 4 Tiziana Drago e Maria Vittoria Marchianò.
Dopo il divorzio con Area, Magistratura democratica correrà da sola: «Trasparenza e credibilità dell’azione del Consiglio - si legge nel programma - devono essere rilanciate, per rendere evidente ai cittadini che il Csm non si occupa solo di nomine e che ogni decisione inerente le attribuzioni consiliari ha una diretta ricaduta sull’efficace esercizio della giurisdizione». Per questo candidano: Cassazione: Raffaello Magi; giudicanti: Collegio 1 Gaetano Campo, Collegio 2 Elisabetta Tarquini e Valerio Savio, Collegio 3 Domenica Miele e Anna Mori, Collegio 4 Paolo Ramondino.
Poi c'è il gruppo di centro di Unicost. I candidati individuati «dopo un intenso confronto interno, finalizzato a selezionare i profili migliori per attivare quel processo di rinnovamento dell’organo di governo autonomo che possa restituire la credibilità e la autorevolezza che merita» sono i sequenti. Cassazione: Milena Falaschi. Pm collegio 1: Maurizio Arcuri; Pm collegio 2: Marco Bisogni. Giudicanti: collegio 1 Paola Ortolan e
Federica Sacchetto; collegio 2 Michele Forziati e Elena Carusillo, collegio 3 Roberto D'Auria, collegio 4 Giuseppe Battista, Stefania D’Errico e Antonino Laganà.
Correrà anche il Comitato Altra-Proposta, culturalmente ispirato al gruppo dell'Anm ArticoloCentoUno. Ha promosso una selezione delle candidature mediante sorteggio tra quelli che hanno dato la loro disponibilità. Ecco i candidati. Cassazione: Giacomo Rocchi. Pm collegio 1 Patrizia Foiera, pm collegio 2 Greta Aloisi. Giudicanti: Collegio 1 Anna Maria Dalla Libera, Gian Andrea Morbelli. Collegio 2 Mario Erminio Malagnino, Serafina Cannatà. Collegio 3: Massimiliano Sacchi, Maria Rosaria Pupo. Collegio 4: Paolo Moroni, Veronica Vaccaro.
Ma ci sono anche battitori liberi tra i candidati come il pm Henry John Woodcock: «Non sono il candidato di una corrente», ha scritto in una lettera ai colleghi in cui si presenta «per quello che io sono e per il contributo che posso dare, senza l'aiuto, ma anche senza i condizionamenti che possono venirmi da un gruppo organizzato, qualunque esso sia».
Autonomia e Indipendenza, invece, renderà noti i candidati domani. E si capirà se tra loro c'è anche il procuratore Nicola Gratteri. Altro nome che può sparigliare i giochi.