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«È notizia di oggi che le trascrizioni telefoniche degli imputati del processo "Perfido" che avrebbero dovuto essere completate entro il 30 giugno, data poi prorogata al 15 settembre, sono a poco più della metà del totale: 1.793 trascrizioni effettuate e 1.291 intercettazioni ancora da trascrivere, di queste 938 sono telefoniche e 353 ambientali. La circostanza di fatto blocca l’avanzamento del processo ed è dovuta da un lato all’ingente mole di materiale da sbobinare e tradurre e dall’altro alla scarsa disponibilità di personale qualificato disposto a svolgere questo lavoro. Il perché è presto detto: ai consulenti viene richiesto un impegno quasi totalizzante a fronte di stipendi bassissimi, ai quali può mancare persino il pagamento dei contributi Inps». Lo dice Alex Marini, coordinatore del Movimento 5 Stelle in Trentino, in merito allo slittamento del primo processo trentino contro presunte infiltrazioni dell’ndrangheta nel tessuto economico del porfido. «La prossima udienza del processo è stata fissata al 24 novembre nella speranza che, al netto di tutti i problemi di cui sopra, a quella data si sia finalmente riusciti ad ultimare le trascrizioni, magari individuando le conversazioni più salienti per definire il quadro del dibattimento - aggiunge Marini -. Serve però che difesa e accusa collaborino e non è affatto scontato. Quando si tratta di giustizia però servirebbero certezze e non essere costretti ad affidarsi alla speranza. Purtroppo in Italia e in Trentino chi decide preferisce tagliare sul settore giustizia, consapevole che se le cose non funzionano poi potrà trarne vantaggio politico e, in caso, magari avvantaggiarsi dell’eventuale prescrizione o improcedibilità, grazie alla Cartabia».