«Rischiamo il default». L’allarme lanciato dal procuratore della Repubblica di Torino non è nuovo nei contenuti: «Nessuno può pensare», dice il magistrato, «di far funzionare una macchina della giustizia a cui mancano più pezzi», cioè cancellieri. Appello che dal capo dei pm torinesi viene recapitato al guardasigilli Andrea Orlando, con una lettera (anticipata ieri da Repubblica) e con l’ampio sostegno dell’avvocatura cittadina. All’alert di Spataro si è unito ieri anche il Csm: il vicepresidente Giovanni Legnini è intervenuto al plenum e ha dato per imminente «un atto deliberativo in forma di proposta al ministro, per sollecitare misure urgenti su personale e organici».C’è dunque nella magistratura una mobilitazione mai vista negli ultimi anni per reclamare «concorsi pubblici che consentano l’assunzione in ruolo di personale giovane e motivato», sempre per usare le parole del capo dei pm torinesi. Proprio due giorni fa il ministro della Giustizia aveva rilanciato da Genova un impegno già preso alcune settimane fa: «A breve la avremo 4mila nuove unità amministrative». Ma mentre i cronisti raccoglievano le sue dichiarazioni, Spataro inoltrava a Orlando la propria denuncia.Da lì la risoluzione del Csm, arrivata ieri all’attenzione del plenum con procedura d’urgenza. Legnini parla di un «grido di dolore del procuratore di Torino che si aggiunge ad altri». Dietro i toni persino drammatici che da Torino riecheggiano fino a Palazzo dei Marescialli, c’è anche il disappunto della magistratura per alcune norme inserite nella riforma del processo penale. Soprattutto per le sanzioni disciplinari previste per i pm che ritardino l’iscrizione degli indagati nell’apposito registro. Anche se l’esame della riforma procede in Senato con stanchezza, i magistrati fanno capire che, di fronte a inasprimenti delle regole sulle indagini, saranno più impietosi nel denunciare le carenze di personale. Ma gli affanni di Procure e Tribunali hanno una consistenza reale, condivisa dagli avvocati. Nella riunione torinese che ha preceduto la lettera di Spataro sono intervenuti anche il presidente del Consiglio dell’Ordine Mario Napoli e il vertice della Camera penale Roberto Trinchero. Il quale ha ricordato come «il funzionamento della giustizia significa per noi efficienza del diritto di difesa, che è lo scopo principale degli avvocati penalisti».Oltre a solidarizzare con Spataro, il Csm ha prodotto ieri un buon numero di nomine: tra gli altri, Carmelo Zuccaro è stato indicato nuovo procuratore di Catania. A guidare i pm di Bergamo va Walter Mapelli, l’accusatore di Filippo Penati. Francesco Iacoviello e Riccardo Fuzio sono i due nuovi avvocati generali della Cassazione. Da segnalare anche la nomina a presidente del tribunale di Siena di Roberto Carrelli Palombi, leader della corrente Unicost.