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Cosa è accaduto nel carcere toscano di San Gimignano l’ 11 ottobre scorso? Ad oggi – come riportato in esclusiva da Il Dubbio – abbiamo la lettera di denuncia indirizzata a Sandra Berardi, presidente dell’associazione Yairaiha Onlus, da parte di un detenuto che sarebbe stato spettatore di un presunto pestaggio nei confronti di un extracomunitario. Addirittura lo scrivente dice di essere stato aggredito da un agente penitenziario per aver protestato contro il presunto pestaggio. L’altra conferma che qualcosa è accaduto proviene dalla Asl che, una volta ricevuto i referti compilati dal medico di turno, ai sensi dell’art 331 cpp, è stata trasmessa la notizia di reato alla competente Procura che sta indagando per capire cosa sia davvero accaduto.
I referti si riferiscono a tre detenuti visitati il giorno dopo i presunti pestaggi. Un detenuto riferisce di avere un forte mal di testa e presenta una ecchimosi al livello frontale destro, la sua versione è che sarebbe stato aggredito da un agente il quale, secondo quanto riferito, puzzava di alcol. Il detenuto in questione sostiene che avrebbe aperto il blindo per chiedere agli agenti di non picchiare l’extracomunitario e per questo motivo avrebbe ricevuto un pugno in fronte. Un altro detenuto racconta addirittura che diversi agenti sarebbero entrati in cella insultandolo e minacciandolo. Uno di loro gli avrebbe messo le mani per stringergli il collo e lui, per liberarsi, sarebbe caduto sul letto. Il detenuto però non presenta nessun segno al collo. Un altro recluso, invece, presenta una ferita abbastanza grande al livello dell’occhio, ma ha riferito che se la sarebbe procurata cadendo in un posto non precisato e ha rifiutato di medicarsi.
I referti non sono nessuna prova, ed emerge anche qualche discordanza, anche se effettivamente una testimonianza corrisponde alla descrizione della lettera pervenuta all’associazione Yairaiha Onlus.
Si sono feriti da soli, qualcuno di loro mente, oppure hanno subito effettivamente un pestaggio? La Procura sta indagando per capire cosa sia avvenuto effettivamente quel giorno. Il Garante locale del carcere di San Gimignano è l’associazione L’Altro Diritto che, una volta avuta la segnalazione, si è prontamente mossa per riscontrare la veridicità dei fatti, contattando gli organi competenti, compresa la direzione del penitenziario. Quest’ultima ha fatto sapere al Garante che non c’è stato alcun pestaggio e tutta la documentazione è al vaglio dell’autorità giudiziaria.
Che all’interno del carcere ci siano problemi, non è però un mistero. Tre giorni fa gli agenti penitenziari si sono messi in autoconsegna – cioè non lasciano il posto di servizio a fine turno, restando sul posto di lavoro – per protestare a causa delle difficili condizioni lavorative in cui versa l’istituto. «Una casa di reclusione – spiegano Fp Cgil – che negli ultimi anni ha avuto forti carenze in termini di direzione».
Proprio a causa di queste carenze il 10 ottobre scorso - quindi il giorno prima del presunto pestaggio che però viene smentito dalla direzione del penitenziario - i poliziotti penitenziari si sono mobilitati con una protesta davanti ai cancelli del carcere di San Gimignano, per rivendicare la necessità di una direzione stabile. La mobilitazione ha fatto sì che fosse designato un direttore, ma dall’arrivo di questa direzione gli eventi critici sono diventati costanti e quotidiani: tra questi – denuncia il sindacato - anche minacce nei confronti del personale in servizio. Un problema quindi c’è, il clima è irrespirabile. Ma a vederci chiaro sarà la Procura di Siena.