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«Il prossimo Presidente della Repubblica, che ricopre anche la carica di Presidente del Csm, dovrà avere ben chiara la necessità di una riorganizzazione della Giustizia a partire da una profonda e radicale riforma del Csm: abbiamo vissuto e stiamo vivendo scandali inaccettabili. Per il Quirinale serve un profilo liberale e garantista». Così fonti della Lega. Dal partito di Matteo Salvini si fa anche notare che «aspettiamo da troppo tempo la proposta del ministro Cartabia per mettere ordine al Csm». A sostenerlo, ieri, dopo la decisione del Consiglio di Stato che ha decapitato i vertici della Cassazione, anche i deputati Pierantonio Zanettin, Roberto Cassinelli, Cristina Rossello, Mirella Cristina l, Veronica Giannone, Pietro Pittalis Matilde Siracusano, componenti del Gruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia a Montecitorio, secondo cui «le clamorose decisioni del Consiglio di Stato - che oggi (ieri, ndr) hanno azzerato i vertici della Suprema Corte di Cassazione, oltretutto alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario - sono l’ennesima prova che il sistema ha bisogno di una riforma profonda e radicale e non di soluzioni di compromesso. Forza Italia invita la ministra Cartabia a portare al più presto in Commissione Giustizia la sua proposta di riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario e rilancia con determinazione il sorteggio temperato per la elezione della componente togata del Csm come unica soluzione per limitare il peso delle correnti». A commentare la vicenda anche il deputato di Azione Enrico Costa: «Decapitati i vertici della Cassazione alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, decapitata poche settimane fa la Procura di Roma. Cosa deve ancora capitare perché il Parlamento sia messo in condizione di votare la riforma del Csm? Gli emendamenti del Governo "congelati" a Palazzo Chigi non sono un buon biglietto da visita per un Premier decisionista come Draghi». «Dopo la vicenda giudiziaria della nomina del Procuratore di Roma, ora una nuova pronuncia del Consiglio di Stato azzera il vertice della Suprema Corte di Cassazione. L'ennesimo terremoto giudiziario che rende evidente la necessità di una riforma urgente del meccanismo di nomina dei magistrati e dello stesso Consiglio Superiore della Magistratura». Così Antonino Galletti, Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Roma. «A una settimana dall'Inaugurazione dell'Anno giudiziario - spiega Galletti - ci troviamo dinanzi a una decisione che certo non intacca il prestigio di figure istituzionali stimatissime quali il Presidente Curzio e il Presidente Cassano, ma sicuramente mette in discussione i meccanismi che in seno al Csm hanno portato alla loro nomina, viziati secondo il Consiglio di Stato da logiche meritevoli di censura. Al Ministro Cartabia chiediamo di procedere rapidamente nella riforma del Csm - conclude Galletti - per evitare che altre sentenze come queste o, come accaduto in passato, altre nomine reiterate dal Consiglio Superiore, nonostante la bocciatura giurisdizionale, generino smarrimento nei cittadini e negli operatori tutti della Giustizia».