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Intervistato alla vigilia di Natale da Tgcom24, Otello Lupacchini, il procuratore generale di Catanzaro, aveva usato parole molto dure per commentare la maxi indagine anti ndrangheta denominata “Rinascita Scott”, condotta la settimana da Nicola Gratteri. Indagine che aveva portato all’arresto di 334 persone.
«Sebbene possa sembrare paradossale, non so nulla di più di quanto pubblicato dalla stampa, in quanto c'è la buona abitudine da parte della Procura distrettuale di Catanzaro di saltare di tutte le regole di coordinamento e collegamento con la Procura generale», il piccato commento di Lupacchini. «I nomi degli arrestati e le ragioni degli arresti, in una sintesi estrema, li abbiamo conosciuti soltanto a seguito della pubblicazione della stampa, che è molto più importante della Procura generale da contattare ed informare», aveva quindi aggiunto il pg di Catanzaro.
Le norme, in effetti, paiono supportare le affermazioni di Lupacchini. In particolare, gli artt. 118 bis delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale e 371- 372 comma 1 bis del codice di procedura penale prevedono che il procuratore generale debba essere informato dei procedimenti riguardanti i particolarmente gravi - reati indicati dal comma 2°, lettera a) dell’art. 407 dello stesso codice di procedura penale, pendenti nelle Procure del distretto.
Fra questi reati rientra, appunto, quello di associazione a delinquere di stampo mafioso. Se poi ci sono indagini collegate, il procuratore generale promuove e garantisce il loro coordinamento sia nell’ambito del distretto della Corte d’Appello sia – d’intesa con gli altri procuratori generali interessati – in ambito nazionale. Vale la pena ricordare che il procuratore generale, a livello internazionale, ha funzione di corrispondente nazionale di Eurojust, organo di cooperazione tra le autorità giudiziarie degli Stati membri dell'Unione europea per i reati più gravi, soprattutto di criminalità organizzata.
Il pg è anche punto di contatto della Rete giudiziaria europea ( European Judicial Network), organo di cooperazione giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell'UE, che fornisce informazioni di natura giuridica o pratica alle proprie autorità giudiziarie o a quelle degli altri Paesi membri. Utima annotazione: il procuratore generale, in qualità di rappresentate unico dell’intero Ufficio requirente del distretto, risponde alle interrogazioni e interpellanze parlamentari, alle richieste del Csm e di altri organi istituzionali. Da qui, dunque, la necessità di essere informato sui procedimenti più importanti aperti nelle varie Procure del distretto.