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«Io sono una convinta garantista, è risaputo. Ma quando si tratta di violenza su donne e bambini il garantismo non va bene più, occorrono sentenze dure ed esemplari». A dirlo in un'intervista al Corriere della Sera è Nunzia De Girolamo, ex deputata e già ministro delle Politiche agricole nel governo Letta, oggi volto noto della Tv. Nella sua nuova veste di conduttrice e opinionista su La7, De Girolamo ha seguito alcuni dei casi di violenza sessuale noti alle cronache degli ultimi mesi, tra i quali la vicenda di Grillo Jr e Alberto Genovesi, entrambi accusati di stupro e spiattellati sulle pagine di tutti i giornali. Di quei casi, che De Girolamo definisce "agghiaccianti", la conduttrice si è fatta un'opinione ben precisa. Un'opinione espressa più volte pubblicamente per ribadire che «il fenomeno è troppo diffuso e troppo sottovalutato. Le donne troppo spesso da vittime vengono trasformate in imputate: perché indossavano la minigonna, perché hanno bevuto alcolici, perché camminavano da sole di notte... Ma che significa? Ma scherziamo?». In particolare, spiega l'ex politica, «da quando collaboro con Non è l'Arena mi sono trovata alle prese con vicende drammatiche. Ho capito che per molte vittime denunciare è difficile: devono affrontare mille pregiudizi, l'imbarazzo di raccontare l'accaduto, lo stress del processo. Soltanto la certezza che i responsabili vengano condannati in maniera esemplare può aiutarle». A proposito degli strumenti di contrasto alla violenza di genere, De Girolamo considera il cosiddetto Codice Rosso «un passo importante». Ma, sottolinea, «c'è ancora molto da fare». Un fenomeno talmente odioso, prosegue la conduttrice, va combattuto con altri strumenti. Ma quali? «Se io ho cattive intenzioni - spiega - se sto pensando di abusare di una donna, devo sapere che sarò punito in maniera inflessibile. Che sarò privato della libertà, prima per evitare che lo faccia di nuovo, poi per meditare sulla mia condotta criminale»