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Punire per reprimere. Sembra questo il concetto di fondo del ddl a firma M5S-LeU sulla prostituzione. Un disegno di legge presentato a palazzo Madama che criminalizza i clienti delle prostitute, seguendo l’approccio «neo-abolizionista» introdotto in Svezia nel 1999 e oggi in vigore anche in Francia. Modello, affermano i firmatari del ddl (in prima fila la pentastellata Alessandra Maiorino), che ha portato ad una diminuzione del fenomeno del 65%.
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